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Subject  :  Scuola, scontro tra i sindacati
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  28 Jul, 2001 on 11:03
da ilsole24ore.it
Sabato, 28 Luglio 2001

Scioperi & servizi - No di Snals e Gilda all'intesa sulle prestazioni minime nel caso di agitazioni

Scuola, scontro tra i sindacati
Il testo, che non ha trovato il consenso di tutte le sigle, prevede il divieto di blocchi a tempo indeterminato

Marco Ludovico

(NOSTRO SERVIZIO) ROMA - I sindacati non sono riusciti a mettersi d'accordo con l'Aran sui servizi minimi per le scuole in caso di sciopero. Sono rimasti in piedi fino alla fine, infatti, i dissensi tra le confederazioni su una bozza di testo da tempo in discussione. E ora toccherà alla Commissione di garanzia sulla legge n. 146/90, presieduta da Gino Giugni, mettere a punto un quadro di regole da applicare al settore scolastico. «Sarà una normativa imposta dall'alto, anche se prevista dalla legge, che si poteva francamente evitare» dice polemico Enrico Panini (CgilScuola). I più duri oppositori dell'ipotesi di accordo sono stati i rappresentanti dello Snals e la Gilda. L'Agenzia per la rappresentanza negoziale nel pubblico impiego ha tentato fino all'ultimo di ottenere il consenso dei sindacati. Tanto che l'Aran aveva chiesto tempo alla Commissione di garanzia, rispetto alle scadenze già stabilite - i primi di luglio - per riuscire in extremis a condurre in porto un'intesa e consegnarla a Gino Giugni. Se si escludono improbabili ripensamenti, nei prossimi giorni l'Aran comunicherà il mancato accordo e la Commissione di garanzia detterà poi le sue regole per gli scioperi negli istituti scolastici. Va notato che un'intesa con i sindacati della scuola sui servizi minimi c'è stata, ma ha riguardato le astensioni dal lavoro dei dirigenti scolastici. Per i docenti e il personale amministrativo degli istituti - circa un milione di lavoratori - si tratta evidentemente di una questione più complicata di quella che coinvolge i 10mila presidi e direttori didattici. La bozza del testo che non ha trovato il consenso di tutte le organizzazioni sindacali stabiliva il divieto degli scioperi a tempo indeterminato. Prevedeva anche «un limite di 40 ore individuali (equivalenti a otto giorni per anno scolastico) nelle scuole materne ed elementari e di 60 ore individuali (equivalenti a 12 giorni di anno scolastico) negli altri ordini e gradi di istruzione». Ogni astensione dal lavoro «non può superare i due giorni consecutivi e il primo sciopero, per qualsiasi tipo di vertenza, non può superare la durata massima di un'intera giornata», dice il testo. Altre disposizioni regolano minuziosamente gli intervalli tra una giornata di protesta e quella successiva. «Il sistema ipotizzato rende di fatto impossibile il rispetto di un diritto costituzionale, cioè quello dello sciopero» afferma Alessandro Ameli, numero uno della Gilda. Anche lo Snals sostiene che «l'esercizio del diritto di sciopero diventerebbe in questo modo virtuale». E contesta, in particolare, la previsione che «si affidi a un regolamento del dirigente scolastico, definito in sede di contrattatazione di istituto, il compito di fissare il numero dei lavoratori interessati e i criteri di individuazione, indipendentemente dal raggiungimento del protocollo di intesa tra lo stesso dirigente, le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle Rsu». Dopo il 30 settembre - fa notare lo Snals - «il dirigente diventa automaticamente legittimato a definire i minimi». E' probabile, comunque, che le regole che ora saranno elaborate dalla Commissione di garanzia tengano conto comunque del testo messo a punto dall'Aran.


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