Roma, 20 – Gli studenti delle scuole medie italiane sanno leggere benissimo le etichette delle acque minerali, conoscono il significato del “residuo fisso”, della “conducibilità elettrica” e degli “ioni disciolti”, hanno imparato la differenza fra acqua minerale naturale, acqua di sorgente e acqua potabile, sanno perché l’acqua è indispensabile per la salute dell’organismo umano, ma non mostrano molta sensibilità al risparmio idrico. E’ quanto emerge dalla lettura degli oltre 7000 temi che gli studenti delle scuole medie hanno inviato all’Unione Nazionale Consumatori per partecipare al concorso “L’acqua che beviamo”, indetto dalla stessa Unione attraverso la diffusione nelle scuole di un’unità didattica sull’acqua che è stata poi oggetto degli elaborati sulla sua utilità per la salute, su come servirsene senza sprecarla e sulle scelte di utilizzazione e di consumo. Una giuria composta da docenti universitari e dal presidente dell’Istituto Nazionale della Nutrizione ha selezionato i 12 migliori elaborati, che saranno premiati domani, 21 marzo, nel corso di una cerimonia al Tempio di Adriano in Roma. Ma secondo l’Unione Nazionale Consumatori è stata una selezione difficile, poiché dai contenuti di quasi tutti i temi traspare una conoscenza sorprendente, in relazione all’età degli studenti, delle proprietà e del ciclo dell’acqua, delle benefiche funzioni per l’organismo e delle differenze chimico-fisiche fra i vari tipi, tranne che per il problema del risparmio idrico che sembra suscitare un interesse secondario, indipendentemente dalle Regioni di residenza, tra le quali ve ne sono alcune con non trascurabili problemi di erogazione.

Roma, il 20 marzo 2003