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Subject  :  LA LEGGE EUROPEA SUL COPYRIGHT DIGITALE
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  13 Mar, 2003 on 09:12
da La Stampa
13 marzo 2003

LA LEGGE EUROPEA SUL COPYRIGHT DIGITALE
CAPESTRO D´AUTORE

UNA nuova direttiva europea blinda il copyright (diritto d´autore) e rende illecito il copyleft (diritto di copiare). Questa direttiva, che si chiama «Eucd» (cioè European Union Copyright Directive) ed è conseguente al «Digital Millenium Copyright Act», l´altrettanto controversa legge americana, autorizza i titolari dei diritti d´autore in Europa a intraprendere qualsiasi tutela tecnologica per limitare l´uso di un prodotto culturale da parte dei consumatori. A costo di limitarne o addirittura violarne la privacy. Come? Se passa la legge Eucd, il proprietario dei diritti del disco potrà limitarne a priori le nostre modalità di fruizione, imponendoci di ascoltarlo solo su un determinato apparecchio e per un periodo di tempo prefissato, in base a quanto lo abbiamo pagato. Come aveva previsto Jeremy Rifkin, nella cosiddetta «società dell´accesso» è più lucroso affittare anziché vendere: comprare una copia di un libro non significa più possederlo, ma solo avere il permesso di poterlo leggere per un determinato periodo di tempo. La stessa cosa vale per i dvd, i cd, i vhs eccetera. Ma con la Eucd, se tentassimo di superare le barriere di protezione inserite, commetteremmo un illecito penale. Non solo: per disincentivare le copie, c'è addirittura la proposta di aumentare i prezzi di quattro o cinque volte dei cd vergini (che attualmente hanno il vantaggio di costare davvero poco). E´ vero che bisogna tutelare il diritto d´autore dai programmi di «file sharing» (scambio di brani) e dalle reti cooperative cosiddette «peer-to-peer» (da Napster in poi), che permettono una fruizione istantanea e anarchica dei prodotti culturali, ma la trasformazione dell´uso lecito in consumo a scadenza è quantomeno discutibile. La Eucd rende punibili la fabbricazione, la vendita, persino la detenzione di attrezzature e algoritmi utilizzabili per l'elusione di misure tecnologiche: strumenti che da sempre vengono usati per attività di ricerca scientifica, non solo dai falsari che copiano e rivendono i cd. Su Internet si moltiplicano le proteste: in Italia, l´Associazione Software Libero ha messo online una petizione (si trova su softwarelibero.it/progetti/eucd/firme/adesione.php) che chiunque può sottoscrivere e inviare per email a tutti i parlamentari. Quinto Stato (www.quintostato.it), che ha indetto un convegno per questo prossimo sabato a Milano a partire dalle 9.30 (presso la Casa della Cultura, via Borgogna 3), ne ha fatto un suo cavallo di battaglia. E oltreoceano, l´associazione californiana Ip Justice (www.ipjustice.org) spiega l´ideale democratico del diritto d´autore, per il rispetto etico della proprietà delle idee ma contemporaneamente anche dell´uso lecito. La legislazione sul copyright non dovrebbe riconoscere il diritto a realizzare copie private di opere legittimamente acquistate? Anche perché altrimenti, si rasenta il ridicolo: è difficile credere che ci sarà un Grande Fratello che controllerà davvero quello che facciamo tra le mura domestiche. E se sarà così, diventeremo tutti hacker.

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Anna Masera


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