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Subject  :  Beneficenza? Virtuale è meglio
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  18 Feb, 2003 on 07:29
da La Stampa
18 febbraio 2003

NON COSTA NULLA, SOLO UN PENSIERO QUOTIDIANO

Beneficenza? Virtuale è meglio
Le organizzazioni di volontariato e solidarietà si avvalgono dei siti Internet per raccogliere fondi: non paga il pubblico, ma la pubblicità

Non è inutile buonismo. La beneficenza sul Web funziona, perchè a prova di pigro: basta davvero cliccare su un banner o un link, per destinare una piccola offerta a un progetto umanitario, ambientalista o animalista. Ecco una piccola rassegna di siti utili da dove cominciare. The Hunger Site è stato un pioniere: basta un clic per fare una piccola donazione in cibo a un paese povero. Si sostenta con la vendita di magliette, cd, gadget e altre cose ancora. Idem su The Breast Cancer Site: gli sponsor in cambio dei clic garantiscono la destinazione di fondi per la mammografia a donne in difficoltà economica. O su The Animal Rescue Site: in cambio di un clic, sostenta centri d´accoglienza per gli animali abbandonati. Tra i progetti italiani, Aiutiamo è stato forse il primo portale nostrano dedicato al volontariato e alla beneficenza online: «La solidarietà è un atto quotidiano. Dona gratis con un clic». Questa frase racchiude l'essenza della beneficenza virtuale (cioè via Internet): offrire solidarietà continua attraverso le donazioni quotidiane dei visitatori. Tra le associazioni che aderiscono al portale c´è Emergency di Gino Strada, Lega Tumori, Legambiente, Lila e Wwf. Eticare è un sito che fa informazione e che è l´interfaccia di un gruppo di aziende che fungono da sponsor ai progetti; in cambio delle informazioni messe a disposizione gratuitamente nel sito, chiede di cliccare e far progredire così le donazioni per 10 microprogetti: «Assistenza bimbi in Marocco» a cura degli Amici dei Bambini; «Nelle case di chi soffre» a cura dell´Associazione Nazionale Tumori; «Vicini alle donne che soffrono» a cura dell´associazione Attivecomeprima per la vita dopo il cancro. E inoltre «Vincere la tubercolosi in Sud Sudan» a cura di Cesar, «Un cavallo per aiutare i disabili» della Fondazione Don Gnocchi, «Adotta una maestra» a cura di Pime. L´associazione Sermig si occupa del progetto «Afghanistan: giocattoli ma non solo», la Opam di «Uno zaino per il futuro», Televita di «Servizio di teleassistenza, controllo e soccorso agli anziani», il Centro Sportivo Italiano è impegnato ad aiutare i bambini di Pitoa nel progetto «Il nostro abbraccio ai bambini». Infine, due organizzazioni che aiutano le popolazioni più povere dei paesi in via di sviluppo (recentemente ha fatto una campagna in favore dei bambini rumeni la trasmissione Zelig, di Italia Uno, con i siti web in sovraimpressione): il Cesvi (cooperazione e sviluppo), fondato nell´85 a Bergamo, e il Coopi (cooperazione internazionale), che opera nel volontariato dal `65.

Anna Masera


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