Subject | : | Virus in Rete |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 30 Jan, 2003 on 08:47 |
da Il Corriere della Sera 30 gennaio 2003 INTERNET Virus in Rete Dopo l’attacco informatico che martedì ha paralizzato l’attività online delle Poste, scatta la caccia ai responsabili. Il procuratore aggiunto di Milano, Giuliano Turone, ha aperto un fascicolo. Il reato ipotizzato è il 615 ter: pirateria informatica. Anche l’Fbi conduce un’inchiesta analoga. Intanto, l’attività dei 14 mila sportelli delle Poste è tornata normale. E secondo Fabio Ghioni, uno dei massimi esperti italiani di sicurezza sulla Rete, il recente «attacco a Internet ha tutto l’aspetto della prova generale di un’incursione terroristica che potrebbe causare danni molto più seri». Fabio Ghioni: «E’ stato un attacco massiccio, non sono hacker. Il prossimo obiettivo potrebbe essere la distruzione di informazioni riservate» L’esperto di sicurezza della Telecom: hanno voluto testare i tempi di reazione, ma la prossima volta potrebbero andare a fondo ROMA - «L’attacco a Internet della settimana scorsa ha tutto l’aspetto della prova generale di un’incursione terroristica che potrebbe causare danni molto più seri e rilevanti». L’analisi, allarmata ma al tempo stesso misurata, viene da uno dei maggiori esperti di tecnologie e strategie non convenzionali per la sicurezza che ci siano in circolazione. Si chiama Fabio Ghioni ed è vicepresident dell’Incident management e questioni illecite di Telecom Italia; in pratica uno dei responsabili della «Security» della rete telefonica nazionale. La Procura di Milano apre un’inchiesta Minacciati anche altri colossi telefonici Passata l’epidemia, si fa la conta dei danni. E si cercano gli untori. Dopo l’assalto informatico che martedì ha paralizzato l’attività online delle Poste italiane, il procuratore aggiunto di Milano, Giuliano Turone, ha aperto un fascicolo. Il reato ipotizzato è il 615 ter , ossia pirateria informatica. Nei giorni precedenti l’attacco alle Poste, sarebbero stati colpiti anche i sistemi di Tim, Wind, Albacom e Fastweb, oltre alla rete della Pubblica amministrazione (che però ha superato indenne l’attacco). L’inchiesta del magistrato italiano, avviata in seguito alle segnalazioni di numerose aziende danneggiate dal virus «Sql Hell», correrà parallela a quella dell’Fbi americana, supportata dagli esperti della sicurezza d’Oltreoceano che, dagli attentati dell’11 settembre, tengono sotto controllo Internet 24 ore su 24. Negli Stati Uniti, se identificato, l’autore del «baco» che ha mandato in tilt oltre 250 mila server in tutto il mondo rischia l’ergastolo in base alla «Cyber-Security Enhancement Act», la nuova legge contro il cyber-terrorismo approvata due mesi fa. «Ma sarà davvero difficile identificare l’autore del virus - sostiene Ken Dulham, un esperto di iDefense, una società per la sicurezza in Rete -. Non si vede la "pistola fumante"». Intanto, in Italia l’onda di piena del virus sembra passata. Alle Poste tutto è tornato normale. «Da oggi (ieri per chi legge, ndr ) i nostri 14 mila sportelli sono di nuovo pienamente operativi - conferma Paolo Baldelli, responsabile dei sistemi informatici -. Il problema è stato sistemato in 4 ore da 80 tecnici che hanno lavorato con gli esperti di Microsoft e Telecom. Tengo a precisare che, comunque, i "dati sensibili" dei nostri clienti non sono mai stati in pericolo: non è stato violato alcun conto corrente né è stata perduta alcuna informazione». L’attacco del misterioso hacker - forse è un cinese il cui nome d’arte è «Leone» - non ha risparmiato l’azienda simbolo della rivoluzione informatica: la Microsoft. Mentre gli esperti della società di Seattle, già da domenica, studiavano un rimedio su misura per arginare la crisi delle Poste italiane, alcuni server aziendali - riferisce il New York Times - non reggevano al bombardamento del virus «Sql Hell», andando in tilt. «Si può sempre fare di più ma sono convinto che in questa situazione è stato fatto molto se a 48 ore dall’attacco del virus tutto è sotto controllo» è il commento di Davide Viganò, vicedirettore generale Microsoft Italia. Stasera Bill Gates incontrerà l’amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi. Il ministro stanca «Anche la rete della pubblica amministrazione è stata attaccata. Ma il sistema ha retto. E non abbiamo avuto danni». Il ministro per l’Innovazione Lucio Stanca tira un sospiro di sollievo. Ma alza la guardia. «Da un anno lavoriamo, con il ministro Gasparri, per aumentare la sicurezza. Da marzo sarà operativa una task force che avrà il compito di monitorare e proteggere la "spina dorsale" informatica del nostro Paese». Un passo doveroso: «E’ inevitabile - dice Stanca - che i rischi aumentino. Noi dobbiamo rafforzare le difese». P. Sal. http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |