Subject | : | «Quei 65 compagni di scuola, cacciati nel ’38» |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 28 Jan, 2003 on 08:02 |
da Il Corriere della Sera Martedì, 28 Gennaio 2003 Un gruppo di allievi del Manzoni (Milano) ha ricostruito le storie di 65 compagni. La dedica a Regina, che finì ad Auschwitz MILANO - Liceo classico Manzoni di Milano: nove studenti del 2003 sulle tracce di 65 studenti ebrei che nel 1938 furono cacciati dall’istituto per le leggi razziali. Per ricostruirne le storie e scoprire che fine avessero fatto. Inizia tutto due anni fa, durante un’occupazione, quando i ragazzi del 2003 trovano un vecchio verbale in cui il preside del 1938 annuncia l’espulsione degli studenti di religione israelitica. E gli studenti del 2003 decidono di provare a rintracciare quelli del 1938. Di alcuni si sono perse completamente le tracce. Altri si sono salvati. I nove studenti del 2003 ne intervistano due perché la memoria non vada persa. La ricerca è dedicata a Regina Gani, una dei 65 studenti del 1938, deportata ad Auschwitz e morta dopo la fuga dei nazisti. Quei ragazzi del liceo Manzoni di Milano che sono andati a cercare nell’archivio della loro scuola i nomi di altri ragazzi che negli anni della vergogna erano stati espulsi perché ebrei, dovrebbero un giorno essere invitati a tenere lezione di pedagogia agli adulti. Di ritualità e di ripetitività ogni emozione può invecchiare. Libri, temi e discorsi non bastano, talvolta rischiano anzi di stancare. I giovani del Manzoni hanno cercato invece i loro compagni offesi più di sessanta anni fa, li hanno trovati come fossero vivi. Hanno chiesto loro scusa. Hanno chiesto scusa anche per chi allora vide, per chi tacque, per chi firmò quelle leggi razziali, per chi le avallò e per chi le applicò. Hanno lavorato fuori dalle aule. Hanno trovato perfino un’allieva sopravvissuta all’ingiustizia e alla deportazione. E hanno ricostruito idealmente con lei la classe che un giorno una orrenda politica aveva disperso. Tutto questo hanno fatto senza chiacchiere ideologiche. Non era soltanto un titolo felice «Il mondo salvato dai ragazzini» di Elsa Morante, la migliore scrittrice italiana del secolo appena concluso. Era anche un suggerimento: la coscienza del mondo, che rischia talvolta di smemorarsi, può essere salvata ogni giorno dai ragazzini. «Quei 65 compagni di scuola, cacciati nel ’38» Gli studenti del liceo Manzoni di Milano hanno cercato gli allievi ebrei «eliminati» dal preside. Ritrovati nomi e storie MILANO - Il collegio dei professori, al liceo classico Manzoni, si apre serenamente il 15 settembre del 1938, anno XVI dell’era fascista. Il preside si chiama Giuseppe Pochettino, in effetti non una gran cima, a quanto si legge dal verbale: «Saluta cordialmente» e ringrazia giulivo i professori che gli avevano scritto durante le vacanze mentre lui passava a Roma «ore inobliabili in occasione del convegno indetto dalla Gil, in un’atmosfera di entusiasmo e di fede che attinse il vertice più alto durante la visita al Duce», parla di esami e di corsi e del nuovo impianto radio nelle classi, spiega come «l’esigenza suprema» del nuovo anno sarà «l’intima fusione tra scuola e organizzazione politica giovanile» e già che c’è illustra «i provvedimenti recenti per la difesa della razza e ne fa risaltare il chiaro significato politico», osservando che «dovranno essere eliminati circa 50 alunni di razza ebraica, di cui una quindicina stranieri». E poi dicono che le occupazioni sono diseducative: dipende. Perché tutto, al Manzoni di Milano, è cominciato così, sessantadue anni più tardi: un «gruppo di studio» sui libri di testo, un professore che ha appena riordinato l’archivio storico e legge agli studenti il vecchio verbale, e i ragazzi che stanno lì, seduti su banchi e zainetti, capelli colorati e piercing e bocche aperte. Ascoltano il linguaggio burocratico, la sintassi incerta, qualche «poscia» o «in guisa». E il preside Pochettino. La «razza ebraica». «Eliminati ». Alessandro Simone Samari ancora sospira, «era grottesco, in un verbale successivo il preside dice soddisfatto che "nonostante l’eliminazione degli studenti ebrei" il numero degli studenti è aumentato, senti cose del genere ed è chiaro, pensi a te stesso, ai tuoi compagni, ti identifichi: tutti "sanno" delle leggi razziali ma solo così, una nozione, vedere i nomi e le storie è un’altra cosa, dovrebbero provarlo tutte le scuole...». http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |