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Subject  :  Moratti: "Docenti a tempo giudicati dalle università"
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  23 Jan, 2003 on 18:22
da Repubblica.it

Ai professori contratti di tre anni, rinnovabili per altri tre
"Saranno i singoli atenei a sceglierli da una lista nazionale"

Moratti: "Docenti a tempo giudicati dalle università"
Il ministro dell'Istruzione annuncia il progetto di riforma

ROMA - Ecco la rivoluzione delle cattedre. Il ministro Moratti annuncia alla conferenza dei rettori il progetto di riforma della carriera dei docenti universitari: incarichi a tempo, contratti rinnovabili e un eventuale passaggio ad un incarico a tempo indeterminato sulla base di una valutazione effettuata dagli stessi atenei.

Finirà dunque (se il progetto verrà, come sembra, confermato) l'era delle cattedre a vita, e verrà introdotto il principio della valutazione del lavoro svolto anche per i docenti universitari. "Abbiamo analizzato quelle che sono le criticità del sistema - spiega il ministro - e abbiamo constatato che il sistema di reclutamento attuale non premia la mobilità, ed è troppo locale"

All'attenzione del dicastero, l'avvio di un sistema di reclutamento che conduca, come spiega ancora il ministro Moratti, "ad una idoneità scientifica nazionale, a un concorso ogni due anni, uno per professori ordinari ed uno per professori associati, e poi saranno le singole università a chiamare i professori che usciranno idonei da questa lista nazionale".

Il ministro segnala la "grande condivisione", manifestata dalla conferenza dei rettori, alla necessità di "rivedere lo stato giuridico e il reclutamento dei professori e puntare una particolare attenzione al problema dei giovani". Ma qual è, più nel dettaglio, l'ipotesi? "Si tratta di un incarico ai professori universitari per tre anni - precisa il ministro - incarico rinnovabile per altri tre anni; poi le università decideranno se rinnovare l'incarico a tempo indeterminato o se farlo decadere".

"E' una flessibilità - aggiunge Moratti - che viene data alle università, perché possano decidere anche sulla base di una valutazione che avranno potuto effettuare negli anni di incarico svolti dai docenti; saranno cioè le singole università, nella loro autonomia, a valutare se, e quando, trasformare il contratto del docente in contratto a tempo indeterminato".

La novità davvero rilevante è l'introduzione del principio della valutazione dei professori fatta però dai singoli atenei. "Le università - spiega ancora il ministro dell'Istruzione - chiameranno inizialmente i docenti dalla lista definita a livello nazionale in base alle proprie necessità, con una valutazione comparativa e naturalmente con procedure che garantiscano trasparenza e pubblicità; saranno però le università a decidere, con un rafforzamento dell'autonomia, ed anche per ciò che riguarda la valutazione dei professori saranno gli atenei che, sulla base del percorso e della verifica degli anni di lavoro del professore che hanno chiamato, decideranno se confermarlo oppure no".

(23 gennaio 2003)


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