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Subject  :  Scuola, incontro con i manager
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  21 Jan, 2003 on 08:46
da Il Corriere della Sera
21 gennaio 2003

I presidenti di Rcs e Monte dei Paschi all’istituto Gramsci per il progetto «Quotidiano in classe»

Scuola, incontro con i manager
Romiti agli studenti: non cercate il posto fisso. Fabrizi: cresce l’incertezza nel lavoro

Il rischio? In campo professionale è un’opportunità esaltante. La globalizzazione? Un vantaggio per i giovani al primo impiego, soprattutto quando permette di fare esperienze all’estero. Il lavoro? In generale, un’occasione per divertirsi ed esprimere se stessi. Queste le riflessioni che ieri hanno coinvolto i ragazzi dell’istituto commerciale Gramsci di Milano. A proporre suggerimenti, risposte e punti di vista, Cesare Romiti, presidente della Rcs, e Pier Luigi Fabrizi, presidente del Monte dei Paschi di Siena. L’occasione è stata offerta dal primo dei «Grandi incontri», un ciclo di quattro appuntamenti riservato agli studenti delle scuole che partecipano al progetto «Quotidiano in classe».
Le quarte e le quinte dell’istituto Gramsci ieri hanno dibattuto di «Giovani e lavoro». Cento minuti di confronto moderati da Benedetta Corbi, giornalista del Tg5, e introdotti da Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio permanente giovani editori, promotore dell’iniziativa.
«Ragazzi, bisogna togliersi dalla testa di voler lavorare per guadagnare subito tanto. La scuola dà molto, ma da sola non basta, va affiancata all’esperienza sul campo», ha esordito Romiti. Che non si è sottratto alle domande personali: «Cosa volevo fare io dopo la laurea? Il segretario comunale in un piccolo paese, per toccare con mano le esigenze della gente. Oppure il "farista", su un’isola, per vivere a contatto con la natura. Invece alla fine ho seguito un’altra strada, ma sempre senza farmi lusingare dall’idolo del posto fisso».
Proprio sul tema della flessibilità del lavoro si è concentrata a lungo l’attenzione dei ragazzi. «Forse la società ci chiede uno spirito di adattamento eccessivo. In questo contesto vivere, farsi una famiglia, diventa difficile», è intervenuto Angelo dalle ultime file. «E’ il mondo che va in questa direzione - ha risposto Fabrizi -. Del resto è probabile che il grado di incertezza aumenti ancora nei prossimi anni».
Dalle relazioni industriali alle relazioni scolastiche: Romiti si è trovato a mediare tra docenti e ragazzi. I primi, indispettiti dalla mancanza di partecipazione degli studenti. I secondi, convinti di non avere dai «prof» stimoli adeguati. «Divertitevi imparando e anche il rapporto con gli insegnanti andrà meglio - ha incitato Romiti -. E continuate a divertirvi domani sul lavoro. L’importante è affrontare il rischio come un’opportunità esaltante».
«Ci auguriamo che la lettura del quotidiano sia un’occasione per coinvolgere i ragazzi - ha concluso Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio -. E magari per rinsaldare il rapporto studenti-insegnanti».

Ri. Que.


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