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Subject  :  Imparare le lingue straniere L’età magica è fino ai 9 anni
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  09 Jan, 2003 on 08:16
da Il Corriere della Sera
Giovedì, 9 Gennaio 2003

La ricerca condotta da scienziati milanesi e tedeschi
Imparare le lingue straniere L’età magica è fino ai 9 anni

ROMA - Se non cominciate a conoscerlo da piccoli, scordatevi di parlare l’inglese, o il tedesco, o lo spagnolo, con la dimestichezza pari ad un madrelingua. Poco rassicuranti per un principiante adulto le conclusioni di una ricerca pubblicata oggi sulla rivista Neuron. Confermato. Esiste un periodo magico per assimilare con rapidità e senza sforzi un idioma straniero. Da zero a 8-9 anni. Più si cresce, più il cervello trova ostacoli nel riconoscere due o più lingue come proprie. Lo studio è frutto di una collaborazione tra l’università di Berlino e l’università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Utilizzata una tecnica per immagini non invasiva, la risonanza magnetica. E’ stato visualizzato lo sforzo che il cervello compie quando deve districarsi fra le regole grammaticali per decidere quale sia quella giusta. Se l’esposizione alla lingua straniera è stata precoce la mente non fatica. In caso contrario, è necessario un impegno direttamente proporzionale al ritardo. Messi a confronto tre gruppi di italiani: 1) che hanno imparato il tedesco da piccoli; 2) che lo hanno imparato da grandi e lo usano con dimestichezza; 3) che lo hanno imparato da grandi e non lo sanno usare con dimestichezza. «Siamo partiti dall’ipotesi che indica nella sintassi l’aspetto centrale della lingua - spiega Stefano Cappa, preside della facoltà di psicologia dell’università milanese, coautore dell’articolo -. Abbiamo scelto come misura la grammatica. Superato il periodo critico è sempre possibile imparare bene un idioma, ma il cervello continuerà a trattarlo in modo differente dalla lingua madre».
Secondo Renato Corsetti, professore di psicopedagogia del linguaggio all’università La Sapienza, facoltà di psicologia uno, i risultati dello studio corrispondono ad una serie di dati già disponibili che indicano «che è possibile acquisire più di una lingua da nativo. Si deve però fare attenzione al tipo di metodo usato per l’insegnamento in età precoce». La strada migliore è di avviare un bambino alla seconda lingua durante l’asilo. E cominciare in terza elementare, come avviene oggi? «Può non essere tardi - risponde Corsetti -. Purché l’insegnante sia simpatica, abbia una buona pronuncia e un metodo appropriato». Il linguista dell’università Vita-Salute San Raffaele legge lo studio dei colleghi come la conferma della teoria dell’americano Noam Chomsky, anni ’50: abbiamo una capacità di linguaggio innata, chiamata «grammatica generativa». Ma Corsetti non è d’accordo.

Margherita De Bac
mdebac@corriere.it


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