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Subject  :  I piromani distruggono il patrimonio dellŽAllemandi
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  27 Dec, 2002 on 07:24
da La Stampa
Venerdì, 27 Dicembre 2002

HANNO FORZATO UNA FINESTRA NELLŽEDIFICIO ALLA PERIFERIA DI TORINO

I piromani distruggono il patrimonio dellŽAllemandi
Incendio doloso nel magazzino, vanno in fumo trentamila libri dŽarte

TORINO - Del magazzino della casa editrice Umberto Allemandi, nellŽarea industriale di San Mauro alle porte di Torino, è rimasto solo un piccolo cumulo di carta carbonizzata e poi ridotta in poltiglia dalle migliaia di litri dŽacqua utilizzati dai pompieri per circoscrivere lŽincendio scoppiato alle 23.55 del 23 dicembre. Nessun dubbio sullŽorigine delle fiamme: «Incendio doloso», affermano i vigili del fuoco. La conferma arriva dallŽinferriata di una finestra degli uffici: è stata forzata, da lì i piromani sono entrati passando nel capannone. Poi, indisturbati, hanno appiccato il fuoco sicuri che la loro azione avrebbe cancellato lo stock dellŽeditore torinese. Sono andati in cenere 30 mila libri dŽarte, pronti per essere distribuiti in Italia e allŽestero e un furgone utilizzato per le consegne. Si sono salvati dal disastro solo trecento volumi ancora da rilegare: erano nella sede di Torino. La prima stima parla di un milione e trecentomila euro di danni. UnŽazienda leader nellŽeditoria dŽarte è stata messa in ginocchio. «Ma io non ho mai ricevuto minacce», ha detto lŽeditore. Il magazzino distrutto era utilizzato dallŽAllemandi da tre mesi. Alcuni passanti hanno notato un denso fumo uscire dal tetto del capannone, che occupa una superficie di oltre cinquecento metri quadrati ed è circondato da edifici industriali. In pochi minuti è arrivata una squadra di pompieri del vicino distaccamento di Torino Stura. Per accedere allŽinterno del complesso industriale hanno dovuto forzare una porta in ferro che permette lŽingresso agli uffici. Quindi, muniti di autorespiratori per riuscire a muoversi in una zona ormai satura di fumo, hanno spalancato il portone principale permettendo lŽaccesso a unŽaltra squadra. AllŽinterno del capannone bancali e scatoloni di libri erano ormai completamente avvolti dal fuoco. Il denso fumo nero e irrespirabile ha reso particolarmente difficili le operazioni di spegnimento, complicate anche dal cedimento della copertura. I vigili hanno chiesto rinforzi, sono arrivate altre squadre dal comando centrale di corso Regina Margherita, da San Maurizio e da Grugliasco: in tutto una cinquantina di uomini con una quindicina di mezzi che hanno completato il lavoro dieci ore dopo il primo allarme. LŽenorme calore che si è sprigionato dallŽincendio ha provocato il cedimento dei muri interni che confinano con altre due aziende, la Bull Chemical e e la Metalli Torino. Ma lŽintervento dei pompieri ha evitato che le fiamme si propagassero oltre che a queste due aziende anche ad altre ditte confinanti. «Coloro che hanno agito - dicono gli inquirenti - hanno dimostrato di conoscere molto bene la disposizione dei locali del magazzino: volevano distruggere tutto e ci sono riusciti, anche se è difficile capire chi possa aver organizzato unŽazione così». Le indagini sono svolte dai carabinieri di Chivasso.

Diego Andrà


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