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Subject  :  "Giù le mani dai libri di testo" l'appello di Libertà e Giustizia
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  16 Dec, 2002 on 06:33
da Repubblica.it

I primi firmatari (da Umberto Eco a Enzo Biagi, a Umberto Veronesi) "preoccupati" e contrari all'idea del controllo sui testi scolastici

"Giù le mani dai libri di testo" l'appello di Libertà e Giustizia

MILANO - "Giù le mani dai libri di testo", è l'appello lanciato da "Libertà e Giustizia" contro l'idea di mettere sotto controllo governativo i contenuti dei testi scolasti. I primi firmatari (Gae Aulenti, Giovanni Bachelet, Enzo Biagi, Umberto Eco, Alessandro Galante Garrone, Franzo Grande Stevens, Claudio Magris, Guido Rossi, Giovanni Sartori e Umberto Veronesi), assistono "con viva preoccupazione" alla proposta ventilata in commissione parlamentare di "un controllo esercitato dal Ministero della Pubblica Istruzione" sui manuali di storia per le scuole.

Nel comunicato steso da Umberto Eco e sottoscritto anche dal Consiglio di presidenza dell'associazione (Gianni Locatelli, Aldo Gandolfi, Innocenzo Cipolletta e Simona Peverelli) si rileva infatti che "l'idea di un controllo governativo sulle idee espresse da libri di testo evoca stagioni evidentemente non ancora remote, in cui i regimi fascista, nazista e stalinista esercitavano tale diritto censorio" e si giudica l'idea come "indegna di un Paese democratico".

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"La responsabilità della stesura dei libri di testo - aggiungono i garanti - compete agli editori e agli autori e la responsabilità della loro adozione compete agli insegnanti, alla cui oggettività e senso critico si delega il compito di giudicare se un testo sia valido, e in che misura possa essere eventualmente criticato e integrato in sede di lezione, addestrando così gli studenti non solo ad apprendere ma anche a giudicare le loro fonti di apprendimento. Questo è l'unico controllo che in un Paese libero si può e si deve esercitare sui manuali scolastici".

"Confidando pertanto nel senso di responsabilità degli editori e degli insegnanti, e nella dinamica di un libero mercato delle idee - concludono -, ci auguriamo che la proposta rimanga semplicemente nel limbo delle cattive intenzioni".

I responsabili dell'asociazione fanno sapere che per aderire all'appello (che compare anche sul sito di "Libertà e Giustizia") basta inviare una e-mail all'indirizzo appello@libertaegiustizia.it

(15 dicembre 2002)


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