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Subject  :  Terremoto a Giarre, cade il tetto Salvi per pochi minuti 190 studenti
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  04 Dec, 2002 on 13:56
da Il Corriere della Sera
Martedì, 3 Dicembre 2002

Due scosse tra il terzo e il quinto grado, i giovani già all’aperto. «Il solaio era a rischio»
Terremoto a Giarre, cade il tetto Salvi per pochi minuti 190 studenti

GIARRE (Catania) - La terra ha tremato qualche minuto prima del suono della campanella. Stavolta non era una prova di evacuazione. Ma proprio le tante esercitazioni di protezione civile hanno evitato che, dopo San Giuliano di Puglia il mese scorso, si dovesse raccontare una nuova tragedia in una scuola. Il terremoto che, ieri mattina, è stato avvertito in decine di Comuni alle falde dell’Etna (epicentro localizzato a Santa Venerina), ha fatto crollare parte del tetto della scuola elementare di Macchia, frazione di Giarre. Un crollo in corrispondenza con la tromba delle scale che poteva provocare vittime tra i 190 alunni che a quell’ora stavano per tornare a casa.
Alle 13.20 c’è stata la prima scossa, Magnitudo 2,8 scala Richter: «Gli alunni si sono subito rintanati sotto i banchi - racconta la direttrice Lucia Sciuto - e quando il tremore si è arrestato è suonata la tromba e i bambini sono stati radunati nel punto di raccolta, in un cortile della materna attigua al nostro istituto. Sono stati bravissimi». Otto minuti dopo, la terra ha tremato più forte (3.6 scala Richter), facendo crollare parte del tetto e grossi pezzi d’intonaco dentro alcune aule. «La scuola si muoveva tutta - raccontano i bambini - e si sentiva rumore di vetri. Alcune maestre piangevano».
Gli alunni hanno avvertito solo in parte il pericolo. «Dal cortile - spiega Carmela Russo, un’insegnante - non abbiamo visto crollare il tetto. Si sentiva un gran rumore, ci siamo stretti ai bambini aspettando che finisse».
Insomma, è andata bene, ma bastavano pochi minuti e il terremoto avrebbe sorpreso gli alunni sulle scale o sul portone d’ingresso, in corrispondenza del punto in cui è crollato il tetto. «Siamo stati fortunati - dice uno dei genitori, Rosario Guerrera - ma dobbiamo anche ringraziare la direttrice che in queste settimane, nonostante molte critiche, a ogni minima scossa ha fatto uscire i bimbi abituandoli a fronteggiare il pericolo».
La professoressa Sciuto aveva da poco sollecitato controlli sulla stabilità della scuola. «Avevo segnalato problemi nella struttura, sono venuti i tecnici e mi hanno assicurato che era tutto a posto». Ma, a quanto pare l’edificio, costruito nel ’61, prima che entrassero in vigore le attuali norme antisismiche, presentava punti a rischio. La parte più debole, stando ai vigili del fuoco, è proprio il solaio in corrispondenza con le scale: il tetto poggerebbe su mattoni e non su pilastri in cemento armato. «La tragedia in Molise - dicono tanti genitori - pare non avere insegnato nulla».

Alfio Sciacca


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