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Subject  :  Reading, incontri, musica e teatro
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  02 Sep, 2002 on 07:35
da La Stampa
Lunedì, 2 Settembre 2002

Da Ghosh a Hillman la grande staffetta degli autori
Reading, incontri, musica e teatro: centotrenta ospiti nel cartellone di Festivaletteratura

COMINCERÀ Amitav Ghosh, lo scrittore indiano che abita a New York, autore del molto lodato e premiato Palazzo degli specchi, alle 18,15 di mercoledì. E di lì in poi, fino a domenica, la grande staffetta degli scrittori, studiosi, attori e musicisti proseguirà senza sosta tra le architettura del centro storico di Mantova. L´ultimo a parlare sarà James Hillman, lo studioso di psicoanalisi diventato uno dei più seguiti maitres-à-penser contemporanei. In mezzo centotrenta ospiti, un pubblico che si aggira sulle trentamila persone, una quarantina di eventi al giorno fra colazioni con l´autore, reading, incontri, musica e teatro: per il «Festivaletteratura» è la sesta volta, e ormai la formula, che dal `97 non ha subito grandi mutamenti, è ben collaudata. Il «popolo dei lettori», che in Italia non è molto numeroso però è assai motivato, si getta sui suoi autori preferiti in una frenetica settimana di vacanza culturale dove è possibile non solo ascoltarli ma anche incontrarli per strada, trasformare le pagine dei libri in voci e corpi. Com´è noto si paga per gli incontri, e anche questo da noi è un fenomeno abbastanza raro. I posti prenotabili sono già esauriti, restano quelli venduti direttamente in piazza delle Erbe, nel cuore della città ducale. Gli alberghi sono pieni zeppi, l´entusiasmo per quella che rappresenta la rentrée della stagione letteraria, come ogni anno, è notevole. La festa comincia. Gli ositi sono scrittori di qualità più che best-seller. Anche se in certi casi vendono molto. Torna Jan McEwan, cui si affiancano David Lodge e Richard Ford, Michael Cunningham e Tim Parks, Peter Carey e Tracy Chevalier, autrice di un libro delizioso, La ragazza con l´orecchino di perla, diventato un successo di culto. Ci saranno il cinese Mo Yan (quello di Sorbo rosso) e il cileno Antonio Skarmeta, molto amato autore del Postino di Neruda; il messicano Paco Taibo II, giallista ed esegeta di Che Guevara, e lo scatenato Irvine Welsh, cantore delle sottoculture britanniche. Non potevano mancare Margaret Mazzantini, vincitrice dello Strega, né Stefano Benni. C´è ovviamente Vincenzo Cerami, con Daniele Del Giudice ed Elisabetta Rasy, Fleur Jaeggy e Benedetta Craveri. Il menù è vario. Ci sono anche Gino Strada, il medico no-global, e l´attrice Lella Costa. Fra gli italiani forse Marcello Veneziani si sentirà un po´ solo, almeno dal punto di vista delle consonanze politiche. Mantova non ha temi centrali come per esempio la Fiera del Libro, ma sono evidenti alcune aree. Una, inevitabile, riguarderà l´11 settembre, a un anno di distanza, e in generale New York come città, mito, simbolo, idea. Ne parleranno fra gli altri Jonathan Lettem e Colson Whitehead, presentati in Italia, a volte enfaticamente, come le creste più spumeggianti della nuova ondata di giovani scrittori americani. E accanto ad essa sarà importante lo zoom sui rapporti tra Oriente e Occidente, con una particolare attenzione all´Islam. Fatema Mernissi, sociologa e narratrice marocchina, arriva col suo Islam e democrazia fresco di traduzione, e presenta inoltre un gruppo di nuovi autori del suo Paese. Ma ci saranno anche i libanesi Elias Kuri e Hoda Barak, un autore e un´autrice che possono rappresentare una scoperta. Il nome più noto - e per noi più importante - della letteratura araba è però quello del poeta Adonis, in dialogo con Giuseppe Conte. Quest´anno c´è parecchia poesia, a Mantova, con l´inglese Simon Armitage, il nostro Fernando Bandini, Luigi Meneghello che leggerà versi e traduzioni, e lo scozzese Robin Robertson, che è anche l´editor di Irvine Welsh. Poesia per adulti e poesia per bambini, come sempre coccolatissimi con laboratori e spettacoli. Fra tanti ospiti che vengono e vanno, uno del resto non manca mai l´appuntamento: è la Pimpa di Altan, sorridente cagnolina a pois che bisognerà ricordarsi di nominare mascotte ufficiale del Festival.

Mario Baudino


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