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Subject  :  Tagli alle spese, ministri in Sardegna da Berlusconi
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  17 Aug, 2002 on 09:23
da Il Corriere della Sera
Sabato, 17 Agosto 2002

VACANZE / In arrivo Sirchia e Moratti. Pomicino: se evita nuove tasse lo adoro
Tagli alle spese, ministri in Sardegna da Berlusconi

DAL NOSTRO INVIATO

PORTO ROTONDO (Sassari) - I conti pubblici, le linee guida della finanziaria (soprattutto tasse e investimenti), i margini di flessibilità del patto di stabilità dell'Unione Europea: i temi caldi dell'economia non hanno concesso a Berlusconi il distacco totale che aveva programmato per il ponte di Ferragosto. Buona parte della giornata in famiglia con la moglie Veronica, arrivata dall'Australia, i figli Eleonora e Luigi, la mamma Rosa, ma anche qualche pausa per approfondire con consultazioni telefoniche il lavoro impostato nei giorni scorsi a villa Certosa con il supporto del dipartimento economico di Palazzo Chigi.
Il presidente del Consiglio vuole avere un quadro completo dei «tagli» possibili e i fronti saranno soprattutto sanità, istruzione, enti locali, con i ministri Sirchia, Moratti e La Loggia fra i primi possibili «convocati» a Porto Rotondo, insieme con i titolari dell'interno Pisanu e delle infrastrutture Lunardi. Non è escluso che a cavallo del consiglio dei ministri, in programma per il 30 agosto, a villa Certosa arrivi anche il ministro dell'economia Tremonti che, del resto, lo scorso anno in un fine settimana in Sardegna concordò col premier le principali misure da inserire nella finanziaria.
A Porto Rotondo si è visto anche l'ex ministro Paolo Cirino Pomicino. «Ma non sono qui per essere consultato sui conti pubblici; sono in vacanza e Berlusconi - ha detto semiserio - non mi ha chiamato, anche se qualche consiglio potrei darglielo. Ereditai un bilancio primario negativo di 38 mila miliardi di lire e lo restituii positivo per 8 mila miliardi». Poi una stoccata a Tremonti («Lui ha trovato un buco, che sta provvedendo ad allargare») e un suggerimento: «Farei il condono fiscale; per far quadrare i conti occorrono assai più di 30 mila miliardi di lire. Quindi neanche un condono tombale basterebbe: imparino da Rino Formica, che nel 1991 da un condono ottenne 17 mila miliardi. Non vorrei essere nei panni di Tremonti: però, se riesce a recuperare 10 miliardi di euro senza fare nuove tasse - ridacchia - mi genufletto davanti a lui e lo adoro».

A. Pi.


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