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Subject  :  «Il ministro Moratti discrimina i disabili»
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  02 Aug, 2002 on 07:28
da Il Mattino di Padova
Venerdì, 2 Agosto 2002

PARLA LILIANA MANGANARO (ANFFAS)
«Il ministro Moratti discrimina i disabili»
«Il governo intende tagliare gli insegnanti di sostegno nelle scuole»

di Simonetta Zanetti

Sarà Padova il centro di riferimento nazionale sul tema dell'integrazione scolastica per i disabili. La novità è stata salutata nel corso del vertice organizzato dall'Anffas nella sede di via Due Palazzi tra i rappresentati di tutte le 20 associazioni socie del Veneto, che si sono incontrate per un summit.
La modifica dello statuto, che a giugno ha conferito autonomia alle sedi regionali in un'ottica di federalismo, ha l'obiettivo di ottimizzare i processi di miglioramento della situazione degli associati, favorendo il rapporto tra le famiglie dei disabili e le istituzioni. Tra i temi affrontati dal comitato regionale quello fondamentale della formazione: «La riforma Moratti non prende in considerazione i disabili» spiega la consigliera nazionale, nonché referente sui temi della scuola Lilia Manganaro.
«Questa infatti non solo non tiene conto delle necessità degli alunni che presentano disabilità gravi, la cui presenza dovrebbe influire sul numero degli studenti presenti in classe in modo da permettere a tutti di essere seguiti adeguatamente, ma con il taglio degli insegnanti elimina di fatto le figure di sostegno, fondamentali per i portatori di handicap psichici».
Da qui la necessità di un centro studi con il compito di monitorare la situazione e offrire risposte sempre più adeguate e precise. Tra i numerosi obiettivi su cui sta lavorando l'Associazione che riunisce le famiglie dei disabili intellettivi e relazionali (550 quelli censiti solo a Padova, tra i 6 ed i 7000 in tutto il Veneto) quello di dare un nuovo impulso alla legge sull'inserimento dei portatori di handicap nel mondo del lavoro e la certezza della gratuità dei Ceod, più volte messa in discussione nel corso degli anni: «I centri diurni devono essere riconosciuti come salvavita per la famiglia e servizio essenziale per la dignità del disabile», spiega il presidente nazionale Roberto Spezziale.
«Essere privati della possibilità di usufruire liberamente dei Ceod per i genitori di un disabile significa dover rinunciare alla propria vita, senza contare che gli stessi ragazzi, soggetti a regressioni molto rapide, hanno bisogno di continuare a imparare in un ambiente protetto senza il rischio di essere tassati. Inoltre va data applicazione anche a livello regionale alla legge 130 che prevede che il calcolo dei costi che il portatore di handicap deve affrontare, venga conteggiato sul suo reddito personale e non su quello dei familiari».


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