Subject | : | Berlusconi-Tremonti Vertice in Sardegna alla ricerca di fondi |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 28 Jul, 2002 on 09:16 |
da La Stampa Domenica, 28 Luglio 2002 CENA CON COSSIGA PER FESTEGGIARE IL SUO 74° COMPLEANNO Il premier e il ministro dell´Economia in «conclave» per attuare il «Patto per l´Italia» e rendere operativa la riforma della scuola ROMA Come sarà la Finanziaria e dove si troveranno i soldi per le riforme? Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi lo stanno decidendo proprio in questo assolato weekend di fine luglio, che trascorrono insieme nella villa «La Certosa» di Porto Rotondo, una delle numerose residenze che il premier possiede in Sardegna. Il Presidente e il Superministro sono arrivati venerdì sera e fino a sera non sono usciti dalla villa che dispone di un ampio parco. Ufficialmente si tratta di un incontro informale, un weekend di riposo, per l´appunto. Ma si sa che quando Berlusconi chiama a raccolta nella sua tenuta sarda, c´è qualcosa di importante da decidere. Tant´è, per esempio, che l´incontro precedente a questo, sempre a Porto Rotondo, Berlusconi e Tremonti lo ebbero a fine aprile scorso e da quel conclave «domestico» uscirono i nomi dei vertici di Eni, Enel e Poste Italiane. L´«ordine del giorno» per questa circostanza è stato la legge Finanziaria e le risorse per le riforme in itinere. Per quanto riguarda la Finanziaria si è trattato di definire i tagli di spesa di molti ministeri, nella maniera più indolore possibile. Soprattutto si deve trovare una strategia per evitare che questo determini dei conflitti all´interno della compagine governativa e in particolare tra i vari ministri e Tremonti. Berlusconi, infatti, è fermamente deciso a bloccare la continua corsa a «battere cassa» al ministero dell´Economia. Per evitare che ciò avvenga, il premier e il titolare dell´Economia hanno stilato una «scaletta delle priorità» da sottoporre al Consiglio dei ministri e, sulla base di questa, programmare le spese da mettere in Finanziaria. Il governo ha già annunciato che il 2003 sarà l´anno in cui metterà mano alla riforma delle riforme, quella fiscale, che è stata bandiera della Casa delle Libertà durante la campagna elettorale e il punto più qualificante dei cinque sui quali Berlusconi si impegnò nel celebre «contratto con gli italiani». Si parlò allora di ridurre le aliquote Irpef solo a due: una del 23% e un´altra del 33%. I vincoli di bilancio e il patto di stabilità con gli altri paesi dell´Unione europea rendono questo obiettivo particolarmente arduo, ma è un nodo che ormai non si può più evitare. Il costo di questa operazione, solo per il prossimo anno, è stimato tra i 5 e i 6 miliardi di euro. Il presidente del Consiglio e il ministro Tremonti devono poi cercare risorse per finanziare le riforme. Due di queste sono centrali in quanto il governo, e lo stesso premier in prima persona, hanno speso tutta la loro autorità nel sostenerle: quella degli ammortizzatori sociali e quella della scuola. Se la prima deriva dal «patto per l´Italia» siglato da Cisl e Uil di recente, quella della scuola è in cantiere ormai da quasi un anno e il ministro Moratti sta pigiando sull´acceleratore, consapevole che se non passa a spron battuto - sostenuta dalla blindatura della legge-delega - diventerà difficile mandarla a regime entro la legislatura, e questo significherebbe replicare «l´effetto Berlinguer», quello cioè di una riforma approvata ma che non si fa in tempo a varare concretamente, con annesso rischio di naufragio. Non a caso la Moratti più volte ha ribadito che è inutile la sua permanenza all´Istruzione se non riuscirà ad ottenere i soldi per attuare la riforma. r. mas. http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |