Subject | : | Storia «revisionata», intellettuali divisi |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 18 Jul, 2002 on 08:15 |
da La Stampa Giovedì, 18 Luglio 2002 RAI EDUCATIONAL «MENO ROSSA»? DISCUTONO ACCADEMICI E OPINIONISTI HISTORIA magistra vitae. Dicevano gli antichi. Rai magistra historiae. Proclamano i nuovi dirigenti della tv di Stato. Meno Totò e più musica celtica. E soprattutto meno sapere comunista. Il ministro Gasparri promette che Rai Educational sarà meno rossa: basta con i «cinquecento contratti a cinquecento intellettuali di sinistra». Il presidente della Rai Antonio Baldassarre chiude con la Storia «racontata in modo unilaterale e ideologico», promettendo più spazio per la cultura di destra. Ma è stato davvero così? I bellissimi documentari di Caracciolo dimostrerebbero il contrario. Fin dagli anni 80, e proprio su RaiTre-Telekabul, i programmi storici di maggiore successo erano affidati ad allievi di De Felice, che hanno riletto la Resistenza nella chiave della «guerra civile», svuotandola della retorica partigiana, documentando con immagini neutre ed anche elegiache la lotta dei «ragazzi di Salò», anticipando insomma il dibattito revisionista. Lo storico Angelo D´Orsi s´indigna. Non è d´accordo con l´analisi di Baldassarre. «Ma quale egemonia della sinistra? Negli ultimi vent´anni i programmi sono stati curati da storici o pseudostorici tutt´altro che comunisti. I più a sinistra erano di centro. Questi proclami della destra al potere sono inquietanti. C´è una diffusa voglia di epurare e censurare. La Storia, però, è una scienza esatta, che si avvale di metodologie consolidate. Studia le fonti e produce risultati: i "fatti". La "revisione" è un momento necessario del sapere. Il "revisionismo" è una forzatura scorretta e grottesca. La verità non è un gioco di ideologie, come un match di tennis. Perché le verità acquisite sono acquisite per tutti». «E chi la farà `sta storia di destra? Marzullo?» Si chiede Enzo Biagi. Che ha dedicato un´intera vita al racconto oggettivo del presente. «Ogni verità è faziosa. Ogni lettura del passato è ideologica. Il bambino che prende dal muro una bicicletta non sua, è un precoce delinquente? Ha fatto uno scherzo? Non aveva giocattoli? Tutte e tre le versioni sono possibili. La verità, voglio dire, è sempre una interpretazione. L´importante è quel qualcosa di "personale" che si mette in campo. Un qualcosa che, nell´informazione televisiva, si chiama scrupolo, coscienza, scelta morale. Non la verità stabilita dall´ordine dei giornalisti e dalle "quote" dei partiti». L´ambasciatore Sergio Romano condivide l´affermazione di Baldassarre. «E´ vero, spesso in tv filtrava una versione storiografica di sinistra, quella dell´ortodossia degli ultimi 50 anni, presente anche nei manuali scolastici». Ma il problema è un altro. «Pensavo - continua Romano - che si sarebbe smesso di "fare storia" attraverso i massmedia. Non c´è bisogno di riscrivere la Storia attraverso la Rai. Un´altra affermazione di Baldassarre mi ha colpito: daremo spazio a tutte le voci, proporzionalmente al loro peso politico. Questo è un tipo di preoccupazione che la Rai dovrebbe smettere di porsi. Mi rendo conto che nei trenta minuti di Tg si debba rispecchiare la gazzetta ufficiale del Palazzo. Ma c´è un limite. Non si può continuare la filosofia della lottizzazione. L´autorevolezza dell´informazione si misura con l´indipendenza e la lucidità dei giornalisti, non con il bilancino dei voti». http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |