Subject | : | La riforma Bassanini non ferma la «carica» dei dirigenti pubblici |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 27 Jun, 2002 on 06:48 |
da Il Corriere della Sera Giovedì, 27 Giugno 2002 Secondo la Corte dei Conti le retribuzioni sono ancora poco legate alla produttività ROMA - Come ha funzionato la riforma Bassanini della dirigenza pubblica? Se lo è chiesto la Corte dei Conti che ha appurato come al 31 agosto 2001, gli incarichi di prima fascia attribuiti a estranei all’amministrazione (e che dovevano essere contenuti a pochi numeri) risultavano 52, quelli di seconda fascia 29; la maggior parte attribuiti dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dai ministeri economici. Diversificato il trattamento retributivo dei dirigenti tra le varie amministrazioni: a parte la retribuzione fissa, l’accessoria poteva oscillare da 1.550 euro mensili a oltre 13.400. L’applicazione dello spoils system ha prodotto l’avvicendamento di otto dirigenti tra il governo D’Alema bis e l’Amato due. Il governo Berlusconi invece ha cambiato 17 dirigenti su 37 alla presidenza del Consiglio e 8 in altri ministeri. Al 31 agosto 2001, senza lavoro, ma sempre retribuiti e a disposizione dello Stato, erano rimasti 100 dirigenti: pochissimi hanno trovato poi una nuova collocazione. Deludente la contrattualistica: gli obiettivi assegnati ai dirigenti sono stati definiti «in termini assolutamente generici» con la conseguenza che il collegamento della retribuzione al risultato è rimasto «confinato in un ambito marginale e residuale». Di più: «l’incremento della retribuzione in alcuni casi risulta corrisposto in parti uguali tra tutti i titolari di uffici dirigenziali». La Corte nel valutare la riforma del ministro Franco Frattini, appena approvata in Parlamento, sottolinea il rischio del «rafforzamento del vincolo fiduciario tra l’alta dirigenza e i vertici politico governativi». A. Bac. http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |