Maturità, non c’è accordo sui compensi

ROMA - Sui compensi per i commissari e presidenti di commissione della maturità non c’è ancora accordo tra sindacati e ministero dell'Istruzione. Il ministero in serata ha comunicato le sue cifre. Rivalutazione del 3,4 per cento dell’indennità di trasferta dei commissari, attualmente di 157,26 euro lordi. Rivalutazione dell’1,7 per cento dell’indennità di funzione dei commissari, pari a 366,94 euro. Se il commissario esamina una seconda classe, sempre nello stesso istituto, ha diritto a un aumento pari al 50 per cento dell’indennità di funzione. Se la seconda classe si trova in un’altra sede, l’indennità si raddoppia. Il commissario delegato dal presidente ha diritto a un compenso ulteriore pari al venti per cento dell’indennità di funzione. Per quanto riguarda i presidenti di commissione il ministero ha proposto una rivalutazione dell’1,7 per cento dell’indennità di funzione di 1.153 euro con due classi, del 20 per cento se le classi vanno da tre a sette e del 40 dalle otto classi in poi. Questi numeri verranno esaminati stamani dai sindacati. Ieri le posizioni apparivano ancora distanti. «Proposte inadeguate», è stato il commento di Daniela Colturani, leader della Cisl-Scuola. «Abbiamo ribadito la necessità di garanzie tassative affinché il personale sia retribuito per il lavoro in commissione massimo entro il mese di luglio», ha detto Enrico Panini, segretario generale della Cgil Scuola.