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Subject  :  Privacy, il "capo" può leggere l'e-mail del dipendente assente
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  13 May, 2002 on 19:40
da Repubblica.it

La decisione del Tribunale di Milano nasce dal caso di una donna licenziata dopo che si era scoperto che aveva anche lavori privati

Privacy, il "capo" può leggere l'e-mail del dipendente assente

MILANO - Il "capo" può leggere l'e-mail del dipendente assente. Non è reato farlo, non è da intendersi come illecita violazione della privacy, ha deciso il Tribunale di Milano, a patto che i motivi per conoscere i contenuti della corrispondenza dell'impiegato in vacanza o assente per altri motivi siano strettamente d'ufficio, ovvero legati alla necessità di garantire la continuità del lavoro aziendale.

La vertenza era nata quando una donna aveva denunciato il suo superiore e il rappresentante legale della società perché, mentre era in ferie e a sua insaputa, avevano letto la posta elettronica arrivata sulla sua casella aziendale.

Non solo. Quel controllo aveva avuto pesanti conseguenze perché lo scorso agosto A.A. veniva licenziata per presunta violazione dei doveri inerenti al rapporto di lavoro. Il licenziamento veniva preceduto da una lettera raccomandata datata 6 agosto: "Il giorno 31 luglio u.s., la sua responsabile, durante le normali e periodiche operazioni di lettura della casella aziendale di posta elettronica (cui fanno riferimento i clienti per i progetti a lei assegnati) al fine di verificare eventuali messaggi ricevuti durante il suo periodo di assenza per ferie, si imbatteva in comunicazioni inerenti soluzioni internet inequivocabilmente relative a progetti estranei a quelli attualmente gestiti".

Insomma la dipendente avrebbe fatto dello "straordinario" per fatti suoi, lavorando a progetti privati. A novembre la donna sporse quindi una denuncia-querela per "violazione di corrispondenza aggravata", ma a gennaio ci fu la richiesta di archiviazione da parte del pm Fabio Napoleone, che riteneva legittimo il comportamento dell'azienda. Ora è arrivata l'archiviazione definitiva del caso perché, ha sostenuto il giudice Andrea Pellegrino, è esclusa "la configurabilità a carico degli indagati di fattispecie delittuose". Insomma, se altri tribunali la penseranno allo stesso modo, d'ora in poi il datore di lavoro avrà diritto a intrufolarsi nelle caselle elettroniche del dipendente assente.

(13 maggio 2002)


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