Subject | : | Il magnifico impostore |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 05 Apr, 2002 on 06:49 |
da La Stampa Venerdì, 5 Aprile 2002 Un bestseller negazionista sullཇ settembre di Cesare Martinetti Che l’uomo preferisca le tenebre alla luce, come diceva Giovanni Battista, è noto. Ma c'è qualcosa di più e di inspiegabile nel fatto che - fino a ieri - 130 mila francesi in poco più di una settimana sono corsi in libreria ad acquistare 11 septembre, l’effroyable imposture, la spaventosa menzogna, in cui si afferma che «nessun aereo si è mai schiantato sul Pentagono». Autore Thierry Meyssan, sedicente giornalista di inchiesta, ex seminarista diventato anticlericale, radicale di sinistra, nemico giurato del Fronte Nazionale del fascista Le Pen, massone. La tesi del libro è molto semplice: l'attentato alle due torri di Manhattan è stato filmato, quello al Pentagono no. Non solo non esistono immagini dell'attacco dei kamikaze alla sede del ministero della Difesa Usa, ma in nessuna fotografia si vede alcun frammento di aereo. Dunque nessun aereo si è mai schiantato sul Pentagono. Questo è il punto di partenza da cui Meyssan fa discendere la sua acrobatica costruzione: tutto ciò che è accaduto lཇ settembre altro non è che un complotto interno agli Stati Uniti per fare la guerra e rilanciare l'industria militare. In questo delirio anche i due aerei sulle Twin Towers sono dubbi. Secondo Meyssan i due edifici erano stati minati di esplosivo nelle fondamenta (dove si celava una base Cia supersegreta e lì collocata per spiare il mondo di Wall Street), tutto quanto era stato preparato in un gioco interno Usa, tant'è vero che quel mattino c'erano pochissime persone al lavoro al Pentagono e nelle Torri e alla fine le vittime sono complessivamente meno di tremila. Molti sarebbero stati avvertiti di non andare a lavorare, persino con una catena di sms. In tutto ciò, naturalmente, Bin Laden altro non è che una marionetta Usa, rimasto fedele a Washington fin dai tempi della guerra in Afghanistan contro i sovietici. Prova ne è che pochi giorni prima dellཇ settembre si trovava in un ospedale saudita, dunque in territorio «controllato» dagli Usa, a fare la dialisi. Ignorato al momento dell’uscita, il libro è esploso nelle vendite dopo che Meyssan ha fatto la sua comparsata nel salotto televisivo di Thierry Ardisson, una specie di Maurizio Costanzo francese, dove con molta nonchalance s'è paragonato a Zola: «Mi batterò fino alla fine perché si affermi la verità». L'«impostura» di Meyssan è infatti possibile solo perché non ci sono immagini del crash sul Pentagono, come se quel fatto, testimoniato con gli occhi di centinaia di persone, non fosse mai accaduto. Ma nemmeno il libro esisteva prima che il suo autore andasse in tv. E in questa spirale tutti finiscono nel cortocircuito, eccetto monsieur Carnot, l'editore dell'impostore. http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |