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Subject  :  Fazzoletto bianco per protestare contro la Moratti
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  11 Mar, 2002 on 13:52
da L'Arena di Verona
Lunedì 11 Marzo 2002

Scuola, il personale mostra il dissenso
Fazzoletto bianco per protestare contro la Moratti

Un fazzoletto bianco per protestare contro il ministro Moratti. Lo indosserà oggi e domani tutto il personale della scuola pubblica scaligera. A Verona e provincia oltre 9 mila tra docenti, amministrativi e i dipendenti ausiliari, Ata. A promuovere questa singolare forma di dissenso sono state quattro organizzazioni scolastiche nazionali, impegnate nell’aggiornamento professionale dei docenti e nelle attività di ausilio didattico. Nel dettaglio si tratta di «didaweb», il centro di consulenza e sviluppo didattico in Internet, «Proteofaresapere», la rivista specializzata «Educazione&Scuola» e il forum di discussione sulle problematiche in fatto di istruzione «FuoriRegistro».
Alla base della protesta la volontà di chiedere uno stop alle attività in Parlamento e una revisione della riforma per «non umiliare ulteriormente i docenti italiani nel rispetto della Costituzione e della autonomia professionale della scuola» così come è stato evidenziato nel volantino distribuito in tutte le sedi scolastiche del territorio.
Una forma di protesta non violenta - una fascia bianca che è anche segno di pace - per tentare di contrastare l’approvazione di una riforma, quella dell’ordinamento scolastico voluta dal ministro Letizia Moratti, destinata proprio oggi ad approdare alla Camera per la discussione.
Il disegno di legge è motivo di accesissimi contrasti all’interno della stessa categoria scolastica. Tra le novità ad allarmare maggiormente i dipendenti sono i nuovi poteri che il provvedimento destinerà nelle mani del capo di istituto, deputato non solo a organo di controllo ma anche di indirizzo e con pieni poteri esecutivi.
Sotto accusa anche il passaggio a un ruolo sempre più marginale dei docenti che, nei consigli scolastici ad esempio, passeranno in minoranza, mentre tutto il personale Ata non avrà più alcuna voce in capitolo.
Insieme agli Ata, scompariranno anche altri importanti gradini della piramide democratica scolastica: i consigli di classe e le assemblee per genitori e studenti.
Di contro la novità che ancor più preoccupa è l’istituzione di un nucleo di valutazione in cui la presenza dei docenti è minoritaria e schiacciata tra un genitore assurto al ruolo di garante e un non ben definito esperto esterno. Una situazione che rischia di compromettere l’autonomia professionale e le garanzie in fatto di libertà di insegnamento.
Chissà se ad indossare il fazzoletto bianco sarà l’intero comparto della scuola veronese: 535 maestre dell’istruzione materna, 2.649 di scuola elementare, 1.150 professori di scuola media e 1.514 delle superiori. E, tra questi, bisognerà contare se aderiranno anche i 2.144 impiegati Ata. In ogni caso la protesta è il preludio al dissenso sindacale già in programma per il 23 marzo.

Roberto Peretti


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