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Subject  :  Nozze Hp-Compaq, il sì di Bruxelles
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  01 Feb, 2002 on 06:59
da Il Corriere della Sera
Venerdì, 1 Febbraio 2002

La nuova società sarà il primo produttore mondiale nel settore dei personal computer

Nozze Hp-Compaq, il sì di Bruxelles

Carly Fiorina ottiene il via libera. Ma resta l’opposizione della famiglia Hewlett


Mario Monti dà una mano a Carly Fiorina. Ieri l’Antitrust europeo, guidato dal commissario italiano, ha dato il via libera alla fusione da circa 25 miliardi di dollari tra Compaq e Hewlett Packard (Hp) senza porre condizioni. Un semaforo verde che arriva prima ancora che Fiorina, amministratore delegato di Hp, sia riuscita a convincere gli azionisti del gruppo informatico americano a votare per questa decisione in assemblea. Sull’operazione, annunciata lo scorso settembre per dar vita al primo produttore mondiale di personal computer, da mesi è in corso una vera e propria battaglia, in cui la donna più potente del pianeta secondo il settimanale Fortune e una delle poche manager in gonnella a guidare un colosso americano, si gioca il posto. A opporsi sono innanzitutto Walter Hewlett e David Packard, i primogeniti dei due fondatori della Hewlett Packard, che controllano oltre il 7% della Packard Foundation, a sua volta in possesso di oltre il 10% del capitale di Hp. Fiorina sarebbe riuscita a conquistare il consenso di alcuni importanti fondi di investimento azionisti di Hp, ma l’esito della partita resta incerto. Il voto degli azionisti è atteso in marzo, ma la data dell’assemblea non è ancora stata fissata.
Aver incassato il via libera della Commissione europea, senza l’apertura di un’indagine di 4 mesi, mentre è ancora in corso la procedura dell’Antitrust americano, renderà più facile la strada di Fiorina. E con questa mossa Monti, in un certo senso, si riconcilia con il mercato americano, dopo la clamorosa bocciatura, l’estate scorsa, della fusione da 42 miliardi di dollari tra la General Electric di Jack Welch e Honeywell. Clamorosa per i protagonisti in gioco, per il coinvolgimento e le pressioni politiche dell’amministrazione Bush, denunciate dallo stesso commissario Ue, e perché per la prima volta Bruxelles ha fermato un’operazione tutta «Made in Usa», già approvata dall’Autorità di Washington.
Hp e Compaq è un’altra storia. L’operazione «non sfocerà nella creazione o rafforzamento di qualsiasi posizione domninante», sostiene la Commissione. Che spiega: «Un’attenta analisi della fusione, la maggiore di tutti i tempi nel settore dell’information technology, e delle forze competitive nei mercati coinvolti ha mostrato che Hp non avrebbe una posizione tale per aumentare i prezzi e i consumatori continuerebbero a godere di una scelta adeguata e di sufficiente innovazione». In particolare, nel settore dei pc, di cui Hp-Compaq avrà una fetta del 22-23%, il nuovo gruppo «continuerà a far fronte in Europa alla forte concorrenza di diversi e credibili rivali tra cui Ibm, Dell e Fujitsu-Siemens».

gferraino@corriere.it
Giuliana Ferraino


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