Subject | : | Internet in crisi? Non per gli italiani |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 08 Jan, 2002 on 09:03 |
da La Nazione Martedì, 8 Gennaio 2002 Internet in crisi? Non per gli italiani Ma mentre gli amministratori delegati delle dot-com americane, inglesi, tedesche, italiane si mettono le mani nei capelli, la gente comune le mette sempre di più sui mouse dei propri computer, per navigare in Internet. E così l'Italia che sembrava fino a pochi anni fa eterno fanalino di coda, può contare, all'inizio del 2002, secondo i dati della Colt Telecom, 20 milioni di navigatori. In un solo anno sono raddoppiati, con una crescita impetuosa che nessun altro paese occidentale può eguagliare. Molto particolare, d'altronde le sue origini ben lo dimostrano, è l'evoluzione di Internet. Mentre i grandi gruppi italiani licenziano, eliminano dai loro portali gli annunci di lavoro, un italiano su tre naviga, e lo fa in media per 50 ore all'anno, in totale gli italiani spendono 60 miliardi di minuti di fronte ai siti Internet. E per il futuro è destinato a crescere questo dato, grazie al quale il Web ruberà tempo e, si spera, un po' di denaro, all'old medium per eccellenza, la televisione. Per il 2002 la Colt Telecom prevede 70 miliardi di minuti trascorsi a navigare, soprattutto per la ricerca di informazioni per il lavoro e per lo studio. In questi termini la realtà di Internet sembra molto diversa da come in molti, nei vertici della nostra economia, si erano affrettati ad affermare, parlando, in certi casi fin nelle aule universitarie, di un medium immaturo che ancora non aveva un successo sicuro fra gli italiani. La rivoluzione, come quelle poche che davvero funzionano, è stata silenziosa e graduale, ha coinvolto molto i giovani, ma anche le persone di una certa età, attirate dal fascino della novità tecnologica. La grande protagonista dell'Italia sotto il segno della chiocciola è sicuramente l'e-mail: ogni anno nel nostro paese vengono scambiati fra i 100 e i 120 miliardi di messaggi elettronici. La maglia nera - e qui si comprendono i timori degli amministratori delegati - va indubbiamente al commercio elettronico, che rappresenta ancora solo il 2 per cento delle vendite totali. Il passo successivo nello sviluppo di Internet sarà proprio quello di far consumare online questa marea di utenti, che sino ad ora è stata fortemente incentivata dalla gratuità dei servizi presenti in Rete. Quando sarà possibile capirne meglio i gusti e le esigenze, e soddisfarne i bisogni, anche richiedendo forme di pagamento, allora anche Internet darà i suoi tanto attesi frutti, come fecero la radio e la televisione. di Alessandro Carlini http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |