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Subject  :  I buchi nei computer
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  22 Dec, 2001 on 08:13
da La Stampa
Sabato, 22 Dicembre 2001

Windows Xp difesttoso: Microrsoft corre ai ripari
I buchi nei computer

di Luca De Biase

Per un errore di programmazione, i malintenzionati o semplicemente i burloni possono entrare via Internet nei personal computer più recenti e prendere possesso dei dati che contengono. La scoperta si deve ai softwaristi della californiana Eye Digital Security, guidati dal ventunenne hacker Marc Maiffret. E la Microsoft, che produce il software difettoso, ha ammesso l’esistenza del problema, correndo ai ripari. Il buco riguarda la sicurezza di tutti i pc dotati dell’ultimo sistema operativo della Microsoft, il Windows Xp, ma concerne anche molti computer precedenti purché dotati del protocollo Universal plug and play.

La Microsoft invita tutti i clienti a collegarsi al suo sito, dove troveranno un software che rimedia all’errore, da scaricare e installare sul proprio pc. Per gli utenti della versione italiana del Windows Xp, la correzione giusta si trova sul sito www.microsoft.com/italy. La reazione velocissima della Microsoft è positiva, ma la storia è brutta comunque.

Il capo della Microsoft, Steve Ballmer, aveva impostato tutta la campagna di comunicazione sul Windows Xp, lanciato nello scorso ottobre, proprio sul concetto di sicurezza, semplicità e affidabilità del nuovo software: «Vogliamo un computer che sia facile da usare come un elettrodomestico» aveva detto, convinto che questa volta il sistema operativo realizzato sotto la guida del Chief Software Architect, Bill Gates, fosse davvero in grado di semplificare la vita dei compratori di pc. E invece non è ancora l’epoca dei pc amici dell’uomo.

La storia si ripete. Memorabile, per esempio, la presentazione del Windows 95, annunciato come il primo vero sistema operativo della Microsoft facile da usare e rivelatosi invece piuttosto instabile: tanto che solo tre anni dopo, alla presentazione del Windows 98, la Microsoft affermò che il nuovo software era meno rivoluzionario del precedente, ma correggeva decine di migliaia di errori contenuti nel Windows 95. Del resto, poco più di un mese fa la Microsoft si è trovata ad ammettere che il suo Passport aveva problemi seri di sicurezza, tanto che alcuni hacker potevano sfruttarne gli errori per entrare in possesso delle carte di credito degli utenti.

Il fatto è che c’è una sorta di patto non scritto tra i compratori di personal computer e l’industria dei pc: i prodotti hanno prestazioni sempre migliori e costano sempre la stessa cifra, ma la loro innovatività si paga in termini di affidabilità e semplicità. Il settore è talmente competitivo, veloce e complesso che la qualità dei prodotti resta dubbia ancora al momento del lancio sul mercato. E sono proprio i primi utenti a testare i prodotti e a verificarne sulla propria pelle gli errori e i difetti.


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