SCUOLA TRA AGITAZIONI E CORTEI ANNULLATI
«Non solo Tasso, c’è anche la nostra protesta»
Plauto e Itc di Pomezia chiedono attenzione, ma il digiuno di via Sicilia diventa caso politico

«Sono al quinto giorno di digiuno». Con questi cartelli e le facce stanche, in giacca e cravatta e pantaloni eleganti, ieri mattina Jacopo, Anita, Francesco e Flavia, gli studenti del Tasso che non mangiano da domenica, si sono presentati ieri a Montecitorio per cercare di «parlare alle istituzioni». Con loro alcuni parlamentari di Verdi, Rifondazione e Comunisti italiani che hanno sottoscritto una richiesta al ministro dell'Istruzione Letizia Moratti, perché vada al «Tasso per ascoltare quanto hanno da dirle gli studenti». Ai ragazzi del Tasso ha scritto anche il neosegretario Ds, Pietro Fassino. Davanti a Palazzo Chigi però non c’era Sara, la quinta ragazza che fa lo sciopero della fame a oltranza: è a letto perché si sente debolissima.
«Degli studenti del liceo Tasso che hanno occupato la scuola e dello sciopero della fame parlano tutti: perché noi, invece, non veniamo mai ascoltati?», protestano i rappresentanti degli studenti dell'Istituto tecnico commerciale di Pomezia, intervenendo a un’assemblea nel liceo di via Sicilia. «Noi siamo 600 allievi e abbiamo solo 14 aule a disposizione». Si chiede uno studente del Plauto di Spinaceto: «Se l'agitazione avviene in un un istituto sconosciuto, chi ne parla?».
«Agli studenti del Tasso consigliamo un bel piatto di spaghetti alla carbonara perchè se continuano a digiunare rischiano di diventare come Fassino», ironizza Simone Baldelli, consigliere regionale e coordinatore nazionale dei giovani di Forza Italia. «Se gli studenti di sinistra fanno lo sciopero della fame, noi facciamo quello della barba e non ci radiamo finchè loro non la smettono con questa buffonata», dice Simone Paini, responsabile nazionale di "Alternativa Studentesca", movimento dei giovani azzurri. Oggi non ci sarà il corteo di Azione studentesca: i bus saranno tutti regolari.