I docenti del Sabin, del Fermi e la Gilda contro l'iniziativa di Garagnani
L'ira dei prof contro il telefonospia

ILARIA VENTURI

I professori contro il telefonospia di Garagnani. Bocciato dall'intero collegio dei docenti del Sabin, contestato dalla Gilda, criticato al Fermi. Raccoglie l'ira dei professori l'ultima trovata del deputato di Forza Italia: una linea telefonica per raccogliere le segnalazioni di chi critica in classe il governo Berlusconi e l'America. "E' una caccia alla streghe, chiudete immediatamente quel numero" protestano i professori. E a Garagnani che invita a denunciare via cavo «il malcostume degli insegnanti di fare politica faziosa», il collegio dei docenti del liceo scientifico di via Matteotti risponde per le rime. «Mette in discussione l'autonomia culturale delle istituzioni scolastiche garantita dalla Costituzione e vuole indurre un clima di scontro ideologico fondamentalista in una istituzione che deve educare i giovani ai principi della convivenza civile e del rispetto di tutte le idee» scrivono i professori. E ironicamente concludono: «Poiché la scuola statale è espressione del nostro Stato, laico e pluralista, saprà tollerare anche i "Garagnani" di turno, per continuare a insegnare ai giovani che la libertà di espressione e di insegnamento sono principi costitutivi della nostra Repubblica». E al liceo Fermi una lettera di protesta è stata distribuita a scuola. Scuote la testa Enzo Pellegrino, professore di filosofia: «Una trovata per farsi pubblicità. Come quella di Storace contro i libri di storia. Tutte iniziative che vogliono ridurre a farsa quello che è il pensiero critico». Ieri sera la polemica è arrivata anche in Consiglio Comunale con le proteste dei Ds contro il telefono di Garagnani.