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Subject  :  Kevin, il mito, numero uno al mondo
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  02 Nov, 2001 on 07:33
da Il Corriere Lavoro
Venerdì, 2 Novembre 2001

STORIA/ Arrestato nel ’95 dopo 4 anni di intensa caccia
Kevin, il mito, numero uno al mondo

Kevin David Mitnich, 37 anni. Per chi, almeno una volta, si sia interessato ai pirati informatici è semplicemente «Kevin», il numero uno degli hacker nel mondo. Un mito vivente. E’ stato arrestato nel 995 in North Carolina dall’Fbi, dopo un’incredibile caccia all’uomo durata 4 anni che ha visto scendere in campo sofisticati sistemi di sicurezza e satelliti spia. Al processo di prima istanza venne condannato al risarcimento di 8 milioni di dollari verso aziende hitech come Motorola, Nokia, Sun, Novell. Alla fine è stato rilasciato nel gennaio , dopo aver scontato quattro anni e undici mesi in un carcere di massima sicurezza, isolato da ogni apparecchio elettronico.
Al momento del rilascio, Kevin ha raccontato ai giornalisti: «Il mio caso è unico. Sono stato condannato perché volevo semplicemente sapere quello che si poteva fare con una rete telefonica e quanto fosse spinta la sicurezza dei computer collegati a Internet. Con il mio operato non ho mai avuto intenzione di danneggiare qualcuno».
Adesso e per altri tre anni dovrà vivere in libertà vigilata, sotto la condizione restrittiva di non avvicinarsi a computer, dispositivi palmari, cellulari e «qualunque apparecchio che permetta di collegarsi a Internet». Per comunicare gli è consentito il solo uso del telefono fisso.
La sua storia di ragazzo solitario comincia a 3 anni, in California. I genitori sono separati, e Kevin gira tra gli scaffali dei «computer store» acquistando schede elettroniche e parti usate di personal computer. Comincia come radioamatore e scopre subito la sua passione «per tutto quello che permette di comunicare con il mondo esterno». Il passo successivo è il modem e le sue infinite potenzialità.
Viene allontanato da scuola, perché entrava nei registi e «bucava» la sicurezza. Poi trasferisce la bolletta telefonica di un ospedale 3 mila dollari sul conto di uno «che gli stava antipatico».
Comincia la carriera di hacker solitario con il soprannome «Condor», dal celebre film di Robert Redford. A metà degli Anni ’8 i primi arresti e da allora un’escalation di azioni.
Racconta: «Volevo accedere alle informazioni riservate, rovistare nella spazzatura digitale trashing , poi gli accessi in compagnie hitech, università, centri di ricerca, aziende di telecomunicazioni...».
Dopo gli attacchi dell’ settembre alle Twin Towers di New York è stato interpellato dalle autorità americane per combattere il «terrorismo telematico».


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