La rottura del fronte sindacale è avvenuta sulle proposte di modifica all'art. 13 della Finanziaria annunciate dal ministro. Per il mancato recupero dell'inflazione programmata, Cisl e Uil del comparto scuola hanno però indetto un'ora di sciopero per il 12 di novembre.

In mattinata, gli studenti di Milano e Roma erano scesi in piazza gridando lo slogan «Demorattiziamo la scuola».

Nel capoluogo milanese, gli studenti delle secondarie insieme agli universitari hanno gridato il loro sdegno contro la legge finanziaria. «Non è giusto - hanno spiegato - che i finanziamenti per la scuola pubblica hanno subito un taglio di duemila miliardi. Quei soldi anziché a promuovere l'istruzione serviranno a favorire la guerra e i piani di sicurezza». E ancora: «la scuola statale è considerata una specie di Cenerentola rispetto a quella privata».

A Roma, 15mila studenti hanno aderito alla manifestazione organizzata nel centro della Capitale dall'Unione degli studenti. Il corteo è partito da piazza della Repubblica e, passando attraverso via Cavour, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia si è concluso con una assemblea a piazza Santi Apostoli. Tra le richieste principali degli studenti, 10mila miliardi di fondi per la scuola pubblica, che permettano la gratuità totale della scuola superiore, borse di studio, trasporti e libri gratuiti e mense, risanamento dell'edilizia scolastica. Analoghe iniziative si sono svolte anche a Napoli e nei piccoli centri di provincia (Arezzo, Siena e Novara).

M. L.