Fallito l'incontro al ministero sulla Finanziaria
I confederali: "Nessuna assicurazione dal governo"

Scuola, i sindacati preparano lo sciopero

ROMA - E' fallito l'incontro tra sindacati e governo sulla scuola. Confederali e autonomi si preparano a proclamare lo sciopero generale. Entro il 15 novembre (in tempo per una modifica alla Finanziaria), se dovesse fallire anche l'ultima chance. Venerdì prossimo, infatti, i sindacati torneranno al ministero della Pubblica istruzione per cercare una nuova mediazione e un chiarimento sui tagli previsti dalla Finanziaria. Tagli che "indeboliscono la scuola pubblica", ha detto Sergio Cofferati, segretario generale della Cgil.

Il nodo del contendere è l'articolo 13 della Finanziaria, che riguarda orari, supplenze, organici, esami di Stato. La disponibilità del governo a una modifica c'è, ma solo a parole, accusano i sindacati. "Oggi ci è stata presentata una riscrittura orale della Finanziaria - ha detto al termine dell'incontro al ministero, il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna - bisogna passare dall'orale allo scritto, perché su alcune cose verbalmente c'è stata qualche apertura. C'è però bisogno di un testo che dia certezza agli insegnanti".

Una posizione sottoscritta anche dalla Cgil scuola, che sottolinea anche la carenza di investimenti per il rinnovo dei contratti. "Le aperture emerse oggi - ha sottolineato Enrico Panini della Cgil scuola - devono essere tradotte in emendamenti precisi per cambiare il profilo dell'articolo 13, che a nostro avviso penalizza fortemente la scuola e gli insegnanti. Occorrono inoltre investimenti per i contratti. Oggi, i segnali in questa direzione - ha concluso - sono stati parzialissimi".

Senza impegni precisi i sindacati sono decisi a portare gli insegnati in piazza. "Senza emendamenti - ha detto Di Menna - siamo in presenza di un piano pluriennale di riduzione della spesa piuttosto che di un piano pluriennale di investimenti da destinare all'istruzione".