Edscuola Board

Subject  :  Buoni scuola, in piazza il «no» di 5 mila studenti
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  27 Sep, 2001 on 16:14
da La Stampa
Giovedì 27 Settembre 2001

Buoni scuola, in piazza il «no» di 5 mila studenti

UNA DELEGAZIONE È STATA RICEVUTA IN REGIONE. L’ASSESSORE LEO: «LA LEGGE POTENZIERÀ TUTTO IL SISTEMA FORMATIVO»

«Pronti a occupare gli istituti»

Maria Teresa Martinengo


«Per niente buoni». Lo slogan scelto per aprire il corteo di ieri contro i buoni scuola rivela l’umore degli studenti degli istituti statali di fronte alla possibilità che la legge regionale «che vuole finanziare le scuole private, dei ricchi» venga approvata. I 5 mila che si sono dati appuntamento in piazza Arbarello e hanno inscenato un sit-in sotto le finestre di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio Regionale, hanno affidato la loro posizione a una delegazione ricevuta dal vice presidente del Consiglio Lido Riba, dall’assessore all’Istruzione Giampiero Leo, dai rappresentanti di tutti i partiti.
Una posizione unitaria, quella degli studenti: un «no» nettissimo a qualsiasi forma di finanziamento agli istituti privati e volontà di dare battaglia a partire dal giorno dell’eventuale approvazione. «Scenderemo in piazza a raccogliere firme per un referendum abrogativo e per una proposta di legge di iniziativa popolare», hanno annunciato Coordinamento Studentesco, Fgci-Rifondazione, Giovani Comunisti, Sinistra Giovanile, Unione degli Studenti.
«Non rappresentiamo dei ragazzi in gita - ha detto ai politici Michele Curto del Coordinamento -, ma persone che hanno fatto un lavoro serio sui loro diritti. E sappiamo di avere dalla nostra la gente». Stefano Mosso dell’Uds: «Non è una questione di ideologia, crediamo che il diritto alla scuola debba essere assicurato a tutti. Vogliamo una legge che con i 35 miliardi previsti sostenga le famiglie che faticano a pagare i libri, i trasporti, la mensa. Vogliamo che si spenda per l’edilizia scolastica». Marco Grimaldi della Sinistra Giovanile: «Se questa legge, che viola la Costituzione, passerà, le scuole saranno occupate».
Leo ha replicato: «Non vogliamo dare un premio alle scuole private, ma un’opportunità di scelta a tutte le famiglie. La Regione, poi, si propone un disegno complesso sul diritto allo studio in cui non è previsto solo il buono scuola, ma interventi per l’edilizia scolastica, l’assistenza, le mense, i trasporti i piani dell’offerta formativa, fino ai centri studenteschi autogestiti: un potenziamento del sistema scolastico nel suo insieme».
Per l’avvocato Emanuele Balbo di Vinadio, rappresentante dell’Agesc, «gli aspetti su cui insistono gli studenti delle statali - no ai finanziamenti alla scuola privata e un’istruzione migliore - non sono in contrapposizione. Tutti vogliamo una scuola migliore e il modo per migliorarla è consentire la competizione. Ma per arrivarci bisogna consentire ai genitori di scegliere l’istituto più adatto in condizione di parità». Ancora: «Noi non insistiamo sul tetto dei 140 milioni, ma sul fatto che i meno agiati possano scegliere».
Un giudizio «fortemente negativo» sul disegno di legge (da ieri pomeriggio in commissione) è venuto da Cgil, Cisl e Uil Scuola Piemonte, d’intesa con le segreterie confederali: chiedono alla Regione l’apertura di un immediato confronto.


http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com

Powered by UltraBoard 2000 <www.ub2k.com>