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Subject  :  Solidarietà alla mamma di Luca "Come aiutare chi è già svantaggiato?"
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  17 Sep, 2007 on 22:10
da repubblica.it
Lunedì, 17 Settembre 2007

Tantissime le risposte alla lettera della madre di un
bambino in difficoltà per i tagli alle ore degli insegnanti di sostegno

Solidarietà alla mamma di Luca "Come aiutare chi è già svantaggiato?"

ROMA - Sono moltissimi i messaggi e le testimonianze inviati in risposta alla lettera della mamma di Luca, che in una lettera aperta al ministro Fioroni denuncia il drastico taglio alle ore per gli insegnanti di sostegno. Parole di solidarietà per la mamma, di rabbia, di protesta per chi ha effettuato i tagli e, in parte, anche di speranza che qualcosa cambi. Ecco alcune testimonianze.

Solidarietà morale. Sono la fortunata madre di cinque figli sani e mi vergogno di essere italiana. Solo vorrei che la mamma di Luca sapesse che una mamma fortunata si stringe a lei con grande affetto e solidarietà morale. Non ho altro da offrirle. Irene Maroni

Leggi ministeriali e buon cuore delle bidelle. Mio figlio disabile motorio grave, inizia ora la prima elementare. Il sostegno, peraltro ancora non nominato, sarà disponibile per 2 ore e mezza al giorno. Totalmente insufficiente per la tipologia di disabilità riferita, e in barba quindi alla legge 104 e all'articolo 40 della legge 449 del 1997 e via dicendo. Perché cito tutte queste leggi? Perché in tema di disabilità e scuola leggi e circolari ministeriali si sprecano e in apparenza coprono tutto facendoti credere che se ti capita qualcosa tutti saranno lì per aiutarti. La realtà invece è totalmente diversa e ogni anno c'è qualcosa di nuovo... in peggio. E i vuoti di questi ragazzi sono riempiti solo dal buon cuore delle Aec o delle bidelle di turno. Quando e se possono. Vergogna. Claudio Menchetti

Il sacrificio di tuo figlio per risanare i conti pubblici. Carissima mamma d'un bambino eccezionale, hai la mia più profonda solidarietà perché comprendo la rabbia e lo sconforto che ha mosso la tua mano mentre scrivevi al mio "superiore". Mi preme di dirti che mi dispiace di non essere né il viceministro né il sottosegretario, ma un semplice insegnante di sostegno che crede nel suo lavoro e che vive quotidianamente il riflesso delle sofferenze altrui. Forse lo avrai già capito, ma il futuro di tuo figlio è caduto nel tritacarne dei tagli e contribuirà con il suo sacrificio al risanamento dei conti pubblici. Meriterebbe una medaglia, un atto involontariamente così eroico. (...) Così non si cresce, così non si va da nessuna parte. Quando schiaccia le persone, maledetto il Pil e chi lo ha inventato. Maestro Emanuele Olivieri

I soldi risparmiati oggi saranno costo sociale domani. Come possiamo non essere d'accordo con la mamma di Luca, il bimbo che, detto senza tante sottigliezze, "non ci arriva"? Anche noi siamo i genitori di un bimbo in condizioni simili a quelle di Luca, cioè di un bimbo bello, ma con qualcosa dentro la testa che gli impedisce di essere al pari con gli altri. Quando lo abbiamo adottato, all'età di due anni e mezzo, in un istituto della Bulgaria, vedevamo delle "stranezze" (...) Adesso, a distanza di quasi sei anni, non è ancora chiaro quanto ci sia di "psicologico" e quanto di "fisiologico", ma poco importa, perché non esistono medicine che possano cambiare lo stato delle cose. Ci vogliono solo pazienza, ostinazione, disponibilità, empatia, competenza, da parte nostra, e delle persone che circondano nostro figlio, che solo attraverso gli stimoli continui può sperare di recuperare tutto ciò che la natura gli concederà. Nostro figlio ha il sostegno fin dal secondo anno di scuola materna, dove è rimasto un anno in più, per potergli permettere di maturare in modo più adeguato. L'anno scorso, in prima elementare, ha avuto il sostegno, dimezzato, cioè di 11 ore ma, per sua e nostra fortuna, l'altro bimbo con cui divideva le 22 ore della cattedra piena, era nella sua stessa classe e, tutto sommato, un po' meno bisognoso di sostegno rispetto al nostro. Ciò ha di fatto determinato una presenza più continuativa dell'insegnante di sostegno, che ha prodotto degli ottimi risultati. Anche quest'anno pare ci sia la stessa fortunata combinazione (...) E' necessario ricordare che i soldi che si risparmiano oggi facendo tagli ai sostegni, verranno spesi domani come costo sociale. (...) Stefania Masci e Renato D'Ovidio

Le maestre "speciali". Nei giorni scorsi ho letto notizie su una possibile riforma della scuola primaria. "Non importa cosa si saprà, ma cosa si saprà fare al termine del ciclo di studi": più o meno così recitavano le parole del ministro Fioroni. E poi è iniziata la scuola: mio figlio Michele di 7 anni frequenta la seconda elementare, e io in fondo non mi posso lamentare. Incontro la mamma di Matteo, compagno di classe di mio figlio, che mi informa della riduzione delle ore di sostegno del 50% per il nuovo anno scolastico. Matteo è portatore di handicap, non so bene di cosa si tratti, ma la cosa più terribile è che anche suo fratello lo è. Sono rimasta senza parole di fronte a Daniela, mamma di due bambini con problemi di ritardo, donna sola abbandonata anche da suo marito. Allora caro ministro cosa saprà fare Matteo al termine del ciclo di studi se non potrà contare sulla sua mestra "speciale", come la chiamano i bimbi della IIB? Claudia Mori

Un'esperienza negativa. Per esperienza diretta attiva (padre di ragazza con disabilità fisiche) e passiva (padre di insegnante istituti secondari) ho dettagliata conoscenza del lavoro svolto dalla stragrande maggioranza degli insegnanti di sostegno. Questi si limitano a stare vicino ai ragazzi ai quali non viene insegnato nulla e molte volte (come è capitato a mia figlia) sono fonte anche di incidenti fisici nell'ambito scolastico. Pertanto, in considerazione di quello che è stato fatto finora, in presenza di dimezzamento dei fondi, si potrebbero raggruppare gli alunni a due a due, salvo casi impossibili. Scusate lo sfogo, Michele

Lo Stato non tutela i portatori di handicap. Sono un genitore di una bambina portatrice di handicap (sindrome di Down), mia figlia frequenta una scuola paritaria e ha avuto nelle classi elementari 20 ore di sostegno settimanali così suddivise: 7 ore a carico dello Stato, 3 ore a carico della scuola, 10 ore a carico della famiglia. Ora frequenta la scuola media sempre nello stesso istituto e avrà ancora 20 ore di sostegno così suddivise: zero ore a carico dello Stato, 6 ore a carico della scuola, 14 ore a carico della famiglia. La scuola garantisce l'insegnante di sostegno dal primo all'ultimo giorno, è inutile sottolineare lo sforzo economico per sostenere i costi dell'insegnante di sostegno a carico della famiglia. Ci siamo rivolti al Comune per avere un educatore (previsto dalla legge) e ci è stato risposto ufficiosamente che non ci sono fondi e che le richieste vanno inoltrate entro il mese di febbraio, noi abbiamo inoltrato la richiesta a luglio. Ritengo "scandaloso" e "immorale" che lo Stato non tuteli i portatori di handicap, non c'entra la sinistra o la destra per i politici conta solo la "poltrona". Giosuè Anghilieri

Un caso davanti al giudice. E' sorprendente come il caso di Luca sia del tutto analogo a quello che il nostro studio legale sta seguendo per un bambino disabile di appena cinque anni. Si chiama Marco. Marco è un caso gravissimo (livello 5 della scala Walsh-Hozberg, il massimo): è affetto da ritardo psicomotorio, epilessia, sindrome di Bartter, comportanti menomazioni a carattere permanente (...) A fronte delle 24 ore di frequenza settimanale, il provveditorato e il Comune forniscono insegnante di sostegno e assistente per sole otto ore. Le prospettive di vita e di integrazione di Marco stanno progressivamente degradando e il suo è problema di discriminazione (...) La legge 67/2006 permette l'azione civile contro gli atti discriminatori, stabilendo inderogabilmente la competenza del Tribunale ordinario. (...) Il caso arriverà in Cassazione, ma intanto cosa ne sarà di Marco? Quanti altri bambini dovranno sopportare ingiustizie prima che giustizia sia fatta? Avvocato Dario Rapino

Ho fatto ricorso e ho vinto. Carissima Ivana, sono anch'io la mamma di un giovanottino di 12 anni con disabilità che si chiama Andrea. E' dagli anni che frequenta l'asilo che tribolo con le scuole. Alle elementari è stata una vera odissea fino a quando sono venuta a sapere dell'associazione "Tutti a scuola" di Tony Nocchetti. Forse già lo conosci ma, in caso contrario, ti esorto vivamente a contattarlo in quanto riceverai consigli preziosi per avviare un apposito ricorso. Io l'ho fatto e vinto! Attualmente mi accingo ad avviarne un altro che sarà presentato al Tar e che faccia riferimento a tutta la futura carriera scolastica di Andrea e non solo a uno specifico anno scolastico. Quello che ho vinto valeva solo per la quinta elementare e così alle medie Andrea ha fruito di sole 9 ore di sostegno. Quest'anno, a furia di battermi con l'Asl e la scuola, ne ho ottenute 18, sebbene la diagnosi funzionale attesti la deroga con rapporto 1 a 1. Con affetto, Flavia Valeria Alfonzo

Come si attribuiscono le ore di sostegno. Sono la mamma di una ragazzina di quasi 15 anni che quest'anno ha iniziato le superiori. E' affetta da trisomia 21 e quindi presenta ritardo mentale. Questo è il nono anno di vita scolastica per lei, e per noi genitori il nono anno di lotta quotidiana al fine di ottenere almeno una parte di quello che dovrebbe essere un diritto a garantire una integrazione scolastica piena e reale: un numero di ore di sostegno adeguato, stabilito dagli esperti (...) Tale numero di ore non è mai stato dato, non solo, si è ridotto di anno in anno via via che le esigenze di formazione di educazione e crescita di mia figlia aumentavano. (...) Questo anno, con il passaggio alle superiori le ore sono naturalmente di meno di quelle dello scorso anno perché, dicono ogni anno, ci sono stati nuovi tagli. La cosa interessante (...) sono le modalità di attribuzione. A grandi linee avviene questo: il Csa (ex provveditorato) dà un certa quantità di ore a ciascuna scuola dividendo il monte totale a disposizione per il numero di scuole richiedenti e quindi per il numero dei casi (...) Alla fine di questa conta ogni funzionario scolastico, partendo dal provveditore fino ai singoli insegnanti di sostegno, si ritiene assai soddisfatto se viene garantito un rapporto di 1 insegnante di sostegno per 2 ragazzi portatori di handicap. (...) Quest'anno mia figlia avrà 11 ore di sostegno su 30 ore di tempo scuola trovandosi in un ambiente completamente nuovo. Che dire? Non è stata fortunatissima ma insomma cosa si può pretendere? (...) Maria Giuliana Vannucchi

100 ore per l'abilitazione. Anche mio figlio ha lo stesso problema patologico di Luca, solo che a noi quest'anno è andata bene. Ci hanno riassegnato per 10 ore la stessa insegnante di sostegno che lo ha seguito negli ultimi 2 anni scolastici. Il problema è che con la riforma Moratti tutti gli anni vengono ricalcolate le graduatorie e qui può capitare che l'insegnante cambi. Ovviamente con delle ricadute sul bambino catastrofiche sia dal punto di vista del rendimento che umano. Questa situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che, a quanto mi risulta, il ministero negli scorsi anni ha effettuato dei corsi di 100 che permettevano ai normali insegnanti precari di prendere l'abilitazione per poter effettuare il sostegno. Questo vuol dire che chi ha una laurea e una specializzazione specifica per il sostegno viene regolarmente scavalcato da chi ha fatto un corso di 100 ore e magari ha fatto il precario per 15 anni in una materia tipo ginnastica. Che futuro posso dare a mio figlio che parte già svantaggiato in questa situazione? Simone Masi

Investire nell'istruzione. Vorrei esprimere la mia solidarietà alla mamma di Luca e spero che il ministro Fioroni/il governo, possano rivedere i tagli previsti dalla Finanziaria alla scuola pubblica. Viviamo in una nazione ricca (nonostante le lamentele di tutti noi), dove si "spreca" molto e a volte si "sperpera", sia nel pubblico che nel privato. L'istruzione dei bambini, anche quelli con "difficoltà", è uno dei settori dove è fondamentale investire, per garantire a tutti (bambini e adulti) un futuro migliore. Mi ha colpito la serenità e la civiltà con la quale la mamma di Luca ha protestato. Non so quanti sarebbero stati capaci di fare altrettanto, pur essendo personalmente toccati da una simile "sfortuna". Luciano Santamaria

Tagli ai più deboli della società. Cara signora, quello che scrive è veramente incredibile. Incredibile perché mai ci saremmo aspettati che un governo di sinistra tagliasse gli aiuti ai più deboli della società. Un governo che è costituito da ex comunisti e da pseudo cattolici, dovrebbe dare il massimo a costoro, e invece se ne fregano peggio del più bieco governo di destra. Che dirle semplicemente che Le sono vicino; del resto noi persone comuni possiamo fare poco verso questi signori che utilizzano aerei di Stato per andare a vedere il gran premio di Monza. Un caro abbraccio, un elettore di sinistra ed ex comunista Calogero

Il solito governo delle promesse non mantenute. Come insegnante ho votato questo governo in quanto Prodi, in campagna elettorale, aveva promesso che mai più nelle aule sarebbe mancato il gesso e i fogli per le fotocopie. A distanza di più di un anno si può affermare che anche Prodi si può classificare come un quaquaraqua, come l'ennesimo politico (di destra e di sinistra) dalle promesse non mantenute. Nelle aule continuano a mancare gessi e fogli per le fotocopie, e anche lui come i suoi predecessori, non lesina tagli ai servizi essenziali, oltre a provocare l'aumento degli alunni per classe. Ancora una volta ci troviamo di fronte a una scuola che non fa altro che produrre carta (...), chiacchiere e nulla più, per la buona pace dei nostri politici inutili. Antonio

Al ministro Fioroni. Egregio ministro, ho letto la Sua risposta alla lettera toccante della signora Ivana. Ho stima di lei per come si è comportato in questi mesi di attività: pochi slogan, forse nulli o almeno non li ricordo, e molta focalizzazione sul suo settore. La lettera ha toccato anche Lei. Traspare da quanto scrive. Tuttavia, nella sostanza la risposta è insoddisfacente. Un tema così delicato come la vita di bimbi, ragazzi e genitori meno fortunati, ma sicuramente pieni di amore e voglia di affrontare con coraggio le difficoltà non può e non deve essere relegato a essere oggetto di delega, di direttive generali, di ispezioni successive, di verifiche nel tempo. Deve essere oggetto di disposizioni vincolanti e non derogabili che assicurino l'assistenza necessaria e opportuna, di modo che i soggetti chiamati a eseguirle non possano usare una descrezione che può portare a squilibri a danno di chi ha più bisogno. La voce di bilancio dedicata a queste situazioni non può essere ridotta mai. Piuttosto deve essere proprozionalmente incrementata (tagliando altro perchè tutto il resto viene dopo chi soffre) in funzione del censimento dei casi. Sono padre di una figlia di 10 mesi e "para-padre" della prima figlia di mia moglie, la quale ha 17 anni e farà la maturità. Ho speranza, determinata e non distratta, che entrambe possano pensare alla loro scuola come qualcosa di buono. Andrea Marani

Seguire due bimbi in due classi diverse. Sono una laureata in psicologia vecchio ordinamento e dall'anno scorso faccio sostegno nelle materne. Dove lavoro mi hanno chiesto di seguire due bambini in due sezioni diverse con delle problematiche diverse. Ma come si può fare questa stupidaggine? Seguirne e aiutarne uno e dopo un tot, dirgli: guarda devo andare nell'altra classe? (...) Quest'anno ho dovuto cambiare cooperativa, mi hanno proposto un contratto a tempo indeterminato e un compenso di 7,35 euro lordi, diciamo che al netto potrei prendere circa 700 euro per un lavoro molto importante, dal lunedì al venerdì, con una media di 32 ore settimanali, ma provate a chiedere quanto prende un'insegnante di sezione. Comunque lavoro dal 4 settembre e ancora non mi hanno fatto firmare nessun contratto. Vergognoso. lettera non firmata

Salviamo il sostegno. Sono una docente precaria profondamente indignata per i numerosi tagli che questo governo sta operando sul sostegno (...) Gli studenti disabili da anni fanno i conti con una dura realtà, la maggior parte di essi cambia insegnante di sostegno ogni anno, le ore assegnate sono sempre insufficienti rispetto alle loro esigenze e oggi molti di loro si trovano addirittura senza sostegno. Noi insegnanti facciamo enormi sacrifici per raggiungere dei risultati e speravamo che il nuovo governo avrebbe migliorato le cose. Ci stupisce invece come si scelga di colpire ancora una volta le fasce più deboli. (...) continuano a trattare gli insegnanti di sostegno come parassiti e gli alunni diversamente abili come studenti di serie B. Vi chiedo un appoggio in questa nostra lotta, aiutateci a ripristinare le cattedre che sono state tagliate, aiutateci a tutelare quei diritti faticosamente acquisiti e che oggi vengono palesemente ignorati, e date a noi insegnanti la stabilità di cui abbiamo bisogno per compiere adeguatamente il nostro dovere. Maria

La protesta per i tagli a Salerno. Il Comitato insegnanti precari della scuola di Salerno, Cobas scuola e Genitori alunni disabili del VI e del X Circolo didattico Salerno, dopo il taglio di 355 posti sul sostegno hanno intrapreso una lotta che si protrae ormai da giorni: con manifestazioni, presidi, sit-in, volantinaggi e incontri istituzionali per far conoscere la drammatica situazione venutasi a creare a Salerno. Il taglio è stato fatto sulla base di non precisate disposizioni della legge Finanziaria, a fronte di un aumento di iscrizione di alunni disabili sono diminuiti gli insegnanti di sostegno. Giuseppe Tuozzo


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