“Chiunque nutra ancora dubbi sulla necessità che la Riforma della scuola proceda il più in fretta possibile potrà convincersi sentendo parlare i rappresentanti dell’UDS, che giocano alla politica dei grandi ma a quanto pare ancora non hanno imparato a leggere. I bravi rivoluzionari da salotto, infatti, sono in grado soltanto di lanciare frasi ad effetto, accusando la Moratti ora di dare troppo spazio ai licei, ora di creare un sistema della formazione professionale troppo importante, disegnando la nuova scuola addirittura come un sistema di sfruttamento minorile legalizzato.” Afferma Michele Pigliucci, responsabile nazionale di Azione Studentesca.

“Eppure sarebbe facile: basterebbe leggere la legge 53/2003 e i successivi decreti per accorgersi che l’Uds ha preso un enorme abbaglio: il diritto-dovere all’istruzione rappresenta un innalzamento dell’obbligo d’istruzione ai diciotto anni, che piaccia o no a questi baby-sindacalisti. È sancito infatti per tutti l’obbligo a conseguire un diploma riconosciuto entro i diciotto anni di età, diploma con il quale chiunque avrà diritto di accesso all’Università, grazie ad un anno integrativo che permetterà a qualsiasi ragazzo di pareggiare le proprie differenze con quanti hanno scelto il percorso dei licei e garantirsi quindi un futuro nell’ambito universitario.”

“Ma non possiamo pretendere troppo: l’ignoranza totale dell’Uds rappresenta senza dubbio l’effetto più evidente di cinquanta anni di malgoverno del centrosinistra, sfociato nella terribile riforma Berlinguer.” Ha concluso Pigliucci.

“Si consolino, questi rivoluzionari dai vestiti firmati che non si sono accorti che Marx è morto centoventidue anni fa e continuano a parlare di classe operaia, di padroname, e vedono nella Riforma Moratti l’ennesima lotta fra “chi è nato per studiare” e “chi è nato per zappare”; si consolino, dunque: grazie alla Riforma Moratti anche loro potranno imparare a leggere prima di aprire la bocca, evitando questi scivoloni grossolani che certo non fanno loro onore.”