Subject | : | CISL Scuola: Comunicato 26 gennaio 2005 |
Author | : | edscuola redazione@edscuola.com |
Date | : | 27 Jan, 2005 on 10:11 |
Comunicato-stampa di Francesco Scrima, Segretario Generale della Cisl Scuola, al termine dell'incontro odierno con il Ministro sul decreto concernente il secondo ciclo
Abbiamo colto anche l'occasione per richiamare le valutazioni negative sul Decreto concernente la scuola dell'infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado, giacché, come da noi previsto e temuto, alcune scelte organizzative e didattiche - dalla CISL Scuola non condivise, contestate e rifiutate dalla stragrande maggioranza delle scuole (tempo scuola, tutor, "esperti", valutazione/portfolio, articolazione e tipologia oraria - obbligatorie/opzionali/facoltative - delle discipline) - sono state trasposte, per effetto di trascinamento, anche nel secondo ciclo, il che ci porta a riproporre nel merito tutte le nostre obiezioni e critiche di fondo. Cinque a nostro avviso, le questioni aperte e i nodi dello schema di Decreto sui quali abbiamo sollecitato un chiaro e deciso impegno emendativo, correttivo e integrativo del Ministro.
Solo da queste, infatti, può derivare la connotazione della pari dignità tra istruzione e istruzione e formazione professionale. Lo schema di Decreto da un lato sembra attenuare la netta demarcazione istituzionale, pedagogica e formativa tra i licei e le istituzioni formative, ambedue costituenti il secondo ciclo; dall'altra, invece, ne marca profonde differenziazioni non solo di tipo organizzativo (in qualche modo riconducibili ai vincoli della legge-delega) ma anche in ordine allo spessore culturale e, quindi, alla comparabilità (diversa dalla "omologazione" professionale) degli esiti formativi. Le finalità formative comuni ai due percorsi sono solo annunciate nel Decreto. E' necessaria, perciò, una loro concreta verifica nel Profilo educativo culturale e professionale dello studente al termine del secondo ciclo, richiamato in un apposito Allegato, al momento sconosciuto, di cui abbiamo pertanto reclamato la pubblicizzazione. La CISL Scuola chiede un deciso superamento di queste ambiguità.
La CISL Scuola rivendica l'esplicita previsione delle risorse finanziarie occorrenti per l'attuazione della riforma, peraltro previste dalla stessa legge 53/2003 nel piano programmatico di investimento quantificato dal Governo per il quinquennio 2004/2008 - con un eccesso di enfasi propagandistica in occasione dell'approvazione del Decreto sul primo ciclo - nella misura complessiva di 8320 milioni di euro, dei quali continuiamo a chiedere conto, a fronte delle Finanziarie sempre più avare e penalizzanti per la scuola.
La tenuta nazionale del sistema rischia così di essere gravemente compromessa!
Risulta ancora incerta e ambigua la collocazione degli attuali istituti dell'area tecnico-professionale, che per la CISL Scuola va risolta alla luce di una precisa valutazione dei profili d'uscita garantita dai percorsi e non da una semplicistica operazione di assegnazione selettiva alle distinte competenze di Stato e Regioni, basata su puri criteri nominalistici, cui non sfugge nemmeno l'annunciata distinzione, quale criterio-guida, tra percorsi "propedeutici" (licei) e percorsi "terminali" (istituzioni formative).
La sede di confronto è dunque indispensabile per affrontare e disciplinare l'impatto delle trasformazioni sul piano delle garanzie giuridiche e contrattuali e delle condizioni di lavoro di tutto il personale. Per la CISL Scuola, infatti, è del tutto insufficiente l'assicurazione della tenuta dei "livelli occupazionali" nella fase di trasferimento delle competenze dallo Stato alle Regioni. La CISL Scuola, pertanto, che l'affermazione programmatica di un impegno negoziale tra le parti sia esplicitamente contenuta nel Decreto. Roma, 26 gennaio 2005 http://www.edscuola.it http://www.edscuola.com Mail: redazione@edscuola.com |