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COBAS: Comunicati Stampa 2 - 5 agosto 2002
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1. COBAS: Comunicati Stampa 2 - 5 agosto 2002
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La lunga consuetudine del dicastero dell’istruzione di varare contratti e decreti durante il torpore estivo, e’ stata solo apparentemente interrotta. Per quanto si sia riusciti, infatti, ad imporre una battuta d’arresto ad una riforma contestata da tutti e che avrebbe messo a rischio la stessa credibilità del governo Berlusconi, i dubbi sulla proposta Moratti rimangono e aumentano.
Rimane l’insipienza di chi crede di poter inserire bambini di 2 anni e mezzo (in mancanza di qualsiasi figura di assistenza per bambini di questa fascia d’età non ancora autosufficienti ed accolti fino ad ora in nidi in cui il rapporto alunni insegnanti è di uno ad 8), in classi di scuola materna è previsto invece un solo insegnante per 25 alunni ed oltre e che, pertanto, non ha certo la possibilità di prestare loro la dovuta attenzione.
Rimane l’assoluto enigma sulla funzionalità dell’inserimento di bambini di 5 anni e mezzo in prima elementare, quando si sa che questo comporta una accelerazione dell’apprendimento del codice alfabetico, che rappresenta un’astrazione di secondo livello.
Crescono ulteriormente i dubbi sulla figura del <<super docente>> nelle scuole elementari, la figura di sistema già proposta da Berlinguer per l’intera categoria e sconfessata dalla stessa con lo sciopero costato il posto all’ex ministro.
Crescono le perplessità per una riforma fondata sulla <<classista>> biforcazione del percorso scolastico, diviso nel sistema dei Licei e dell’avviamento professionale, che cede tutta l’attuale istruzione professionale statale - e ben 27 degli odierni indirizzi degli istituti tecnici - alle regioni. Questo significa che il 70% dell’istruzione secondaria di secondo grado viene appaltata alla formazione professionale regionale, che in questi anni non ha certo brillato per qualità e trasparenza di gestione, provocando la fuoriuscita dal percorso scolastico di migliaia di studenti (per non parlare dei docenti).
Si aggiunge a tutto questo l’ombra di una sperimentazione comunque calata dall’alto all’improvviso e senza la dovuta informazione a insegnanti e famiglie, così come risulta sempre più chiara la volontà di continuare nella politica degli ulteriori tagli alla scuola pubblica.
I Cobas però non ci stanno e rilanciano il piano delle lotte già programmate contro l’attacco del liberismo imperante e in difesa della sanità e della scuola pubblica. Ma proprio per questo dicono a chi, come la CGIL, proclama di voler continuare sulla strada imboccata la scorsa primavera, che non si può sostenere che la privatizzazione della scuola pubblica inizia con la Moratti, senza che si cancelli quella legge di parità che il centro-sinistra ha varato con il consenso delle organizzazioni sindacali di categoria e contro la quale è in dirittura d’arrivo la raccolta delle firme per il referendum abrogativo; così come non si può sostenere che la democrazia sindacale vale solo per la CGIL, ma che questa, invece, va restituita a tutti.


Roma, 5 agosto 2002

p. ESECUTIVO NAZIONALE
COBAS – COMITATI DI BASE DELLA SCUOLA


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I DECRETI MORATTI: “SCUOLA AZIENDA ATTO II”

La nuova cultura “Proprietaria” del Governo si impossessa anche della scuola alla quale la Ministra Moratti impone, come fosse cosa sua, una riforma che non piace e contro cui docenti, studenti e genitori si sono già chiaramente espressi attraverso la massiccia adesione ai 4 Scioperi nazionali indetti dai Cobas durante l’anno scolastico.
In realtà dietro la macchinosa impalcatura riformistica si nasconde quella stessa visione aziendalistica della scuola inaugurata dal Centro-Sinistra, che però porta il Governo degli imprenditori a calcare un po’ di più la mano sui “tagli agli sprechi” e sull’alfabetizzazione mirata dei futuri “operai” che usciranno dalla scuola pubblica.

I “TAGLI AGLI SPRECHI”: ELIMINARE I COSTI DEGLI ASILI NIDO,
CONGESTIONARE LA SCUOLA ELEMENTARE, DIMEZZARE I MAESTRI.

A niente altro servono gli ingressi anticipati nella scuola dell’infanzia a due anni e mezzo se non a ridurre i finanziamenti agli Asili Nido pubblici, così come a niente altro servono gli ingressi a 5 anni e mezzo nelle elementari se non a mantenere in vita le scuole private in crisi.
L’unico risultato sarà quello di congestionare le scuole elementari alle quali si sottrarranno insegnanti attraverso lo “specchietto per le allodole” dell’insegnante “prevalente”: una versione riveduta e corretta del “Superdocente”, la figura di sistema sconfessata dalla categoria attraverso lo sciopero del 17 febbraio 2000, che costò il posto a Berlinguer.
Il Maestro di “serie A” è funzionale solamente alla riduzione progressiva degli insegnanti ed alla subordinazione della maggioranza al coordinatore unico.

L‘ALFABETIZZAZIONE DEI FUTURI OPERAI:
UNA VISIONE RIGIDAMENTE CLASSISTA DELLA SOCIETÀ.

L’altro elemento preminente della riforma in sperimentazione, al di là della falsa retorica che infarcisce i testi, è la biforcazione del percorso scolastico in istruzione e formazione, ovvero la riedizione della scuola Gentiliana con la riproposizione della vecchia divisione tra licei e avviamento professionale.
A tutte e due le tipologie di “operai” licenziati dalla scuola pubblica serviranno comunque Inglese e Informatica (le Imprese ci sono già), le uniche cose che ci si preoccupa di garantire visto che questo è stato considerato il vero nuovo affare dell’imprenditoria, il solo aspetto della scuola che realmente interessa questa Ministra e il Governo che rappresenta.

Si aggiunga che il Decreto estivo di anticipazione della riforma, annunciato dalla Moratti, è un ulteriore schiaffo al Parlamento Italiano ed ai cittadini che rappresenta poiché, in totale dispregio di qualsiasi regola di democrazia, la Ministra pensa di poter gestire la scuola italiana quale Presidente del Consiglio di amministrazione di una sua azienda e vuole mettere il Parlamento e la stessa scuola italiana davanti al fatto compiuto di una sperimentazione fatta da pochi che sarà imposta a tutti.


DICIAMO NO ALLA RIFORMA MORATTI, AL RICORSO
ALLA LEGGE DELEGA E ALLA DECRETAZIONE D’UFFICIO
DI UNA RIFORMA ANCORA IN DISCUSSIONE.

Roma, 2 agosto 2002

COBAS – COMITATI DI BASE DELLA SCUOLA


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Date: 08 Aug, 2002 on 23:01
COBAS: Comunicati Stampa 2 - 5 agosto 2002
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