Il testo dello schema di Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 12 settembre (l'attuazione della controriforma Moratti nelle scuole dell'infanzia, elementari e medie) contiene una tragica novità. Rispetto al testo precedente è stato aggiunto l'articolo 16 che abroga "dall'anno successivo dall'approvazione del Decreto", gli articoli 130 e 162 del Testo Unico sull'Istruzione, il che vuol dire che da settembre del prossimo anno, se il Decreto diventa definitivo, il Tempo Pieno alle elementari e il tempo Prolungato alle medie dovrà cessare anche per quelle classi che già lo avevano cominciato.

Il governo vuole eliminare uno scandalo. Lo scandalo del Tempo Pieno una scuola che funziona bene scelta sempre più dai genitori e dagli insegnanti. Il tempo Pieno non è soltanto la risposta ad un bisogno sociale incomprimibile, di cura e attenzione dei bambini ma è anche un modello pedagogico avanzato e di qualità, fondato scientificamente, che consente l'ascolto ed il rispetto dei bambini, l'accettazione delle diversità, il loro protagonismo negli apprendimenti.

La perentorietà violenta del Decreto non deve passare, genitori, insegnanti e cittadini hanno tempo 60 giorni (fino al 12 novembre) per imporre con le iniziative e le lotte il ritiro del provvedimento.

Ma l'abrogazione del Tempo Pieno è solo la punta emergente di una controriforma che ha come obbiettivo la demolizione della scuola dell'infanzia elementare e media pubblicaattraverso l’anticipo delle iscrizioni alle scuole materne, elementari e medie, la creazione del maestro prevalente e tutor, i piani di studio personalizzati, la cancellazione dell’obbligo, la scelta e la selezione precoce, la rinascita della formazione professionale regionale.

Per questo domani in centinaia di scuole genitori e insegnanti diranno no a questo processo e in piazza, nelle decine di sit-in, manifestazioni, cortei, feste-proteste organizzate in tutta Italia (una rassegna su www.comune.bologna.it/iperbole/cespbo/testi/26settembre.htm )

E sarà solo l’inizio di un autunno in difesa della scuola pubblica, con l’obiettivo di organizzare una giornata di lotta con grande manifestazione nazionale prima del 12 novembre per impedire l'approvazione definitiva del primo decreto attuativo.