RIFORMA II CICLO? NO GRAZIE!
A: Ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, dott.sa L. Moratti
Sottosegretario MIUR, On. V. Aprea
CC: tutti i parlamentari
Quella che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della “nuova scuola Moratti”, la parte più aziendalista, di fatto rischia di portare ad una gravissima involuzione del sistema di istruzione e formazione dei giovani, in vista del loro ingresso nel mondo del lavoro.
Altro che avvicinamento della scuola all’azienda!
Altro che alternanza scuola-lavoro!
Altro che nuovi supertecnici pronti alla produttività aziendale post-diploma!
Altro che aziende o fabbriche quasi liberate dal giogo di dover “ri-educare e ri-formare” i giovani impreparati al lavoro!
Altro che maggiore competitività e confronto con i paesi tecnicamente all’avanguardia!
Stiamo davvero rischiando un gravissimo autogol, un’involuzione verso non si sa bene quale modello di istruzione e formazione per gli adolescenti del futuro.
Stiamo rischiando di dilatare irreparabilmente la pericolosissima voragine che separa il mondo del lavoro e la scuola, o meglio quello che rimarrebbe della scuola stessa, se si portasse avanti la proposta del 2° ciclo così come diffusa dal MIUR nella sua proposta di decreto sul secondo ciclo.
Come non comprendere e condividere le perplessità e le critiche degli economisti che vedono ridotta ad un terzo l’incidenza delle discipline economiche nel “nuovo” liceo ad indirizzo economico.
Come non comprendere e condividere le durissime critiche di ITP (insegnanti tecnico-pratici) ed insegnanti di discipline tecniche e tecnologiche per il “nuovo” liceo ad indirizzo tecnologico che avrebbe dovuto raccogliere l’eredità dei “vecchi” ITIS (istituti tecnici industriali statali) migliorandoli?
Cosa c’è di “meccanico” in un liceo tecnologico ad indirizzo meccanico in cui scompare l’insegnamento della Meccanica?
Cosa c’è di “elettrico/elettronico” in un liceo tecnologico ad indirizzo elettrico/elettronico in cui scompare l’insegnamento dell’Elettrotecnica e dell’Elettronica?
Cosa c’è di “informatico” in un liceo tecnologico ad indirizzo informatico in cui scompare l’insegnamento dell’Informatica?
Ministro Moratti, ma l’Informatica non era una delle famose tre “I” ?
Perché il MIUR non prova a chiedere ad un qualsiasi direttore d’azienda o a qualsiasi associazione di industriali se è di questi “tecnici”, con tale formazione ed istruzione scolastica ad indirizzo tecnico/economico che il paese ha bisogno?
Cosa abbia portato le “menti tecniche” del MIUR a poter ipotizzare un liceo tecnologico articolato in vari indirizzi praticamente solo sulla carta, ma nella sostanza difficilmente distinguibili l’uno dall’altro, questo potrebbe costituire la vera grande novità tutta da scoprire di questa proposta di riforma del 2° ciclo.
Ma purtroppo di novità non si tratta!
Ad ispirare tali menti è stato l’atavico tentativo di tagliare, davvero in grande stile, posti di lavoro, costante che ha sempre accomunato tutti i tentativi di riforma della scuola di sinistra o di destra?
E questa volta non si è nemmeno scomodato l’illuminato pedagogista di turno, abile nel trovare pompose giustificazioni a non importa quale progetto di riforma.
Ma la corporativa presa di posizione di questa o quella Associazione e/o sindacato di categoria, che rimpiange la scomparsa di questa o quella disciplina di insegnamento, rischia solo di fuorviare e rendere male l’idea all’opinione pubblica del gravissimo pericolo che tutto il paese correrebbe con un tale sistema scolastico medio-superiore.
E’ tutta sballata questa proposta di riforma del 2° ciclo!
Non si tratta di stare a proporre ritocchi: essa va soltanto cancellata.
E’ un vero salto nel vuoto!
Se “riformare” deve significare distruggere indiscriminatamente un patrimonio di saperi tenico-pratici in cambio di una vaga, indefinita, sciatta formazione tecnico-liceale allora
la nostra Associazione dice no! Questa non è una riforma seria!
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