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ANISAI: Comunicato
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1. ANISAI: Comunicato
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Caro collega,
come anticipato nei mesi scorsi, ti informo che è stata costituita l’ Associazione Nazionale delle Istituzioni scolastiche Autonome Italiane- ANISAI-
Si tratta di un’associazione volontaria di scuole autonome o di loro consorzi, articolata in sezioni regionali, che ha come scopo di rappresentare e tutelare le istituzioni scolastiche in quanto soggetti giuridici titolari di precisi ambiti di responsabilità e di funzioni, nell’ambito del sistema nazionale di istruzione e formazione.
L’ANISAI rappresenta,quindi, le scuole autonome associate dinanzi agli organi centrali e periferici dello stato, dinanzi agli enti locali, nei rapporti con enti ed associazioni di categoria; promuove e diffonde tra le famiglie, i cittadini, le imprese, le istituzioni, la cultura dell’autonomia e l’immagine delle istituzioni scolastiche; interviene con propri rappresentanti in ogni sede in cui si discutono e si amministrano gli interessi delle istituzioni scolastiche; promuove e aderisce ad associazioni internazionali aventi le stesse finalità; svolge opera di informazione, consulenza, assistenza per le scuole associate.
Non si tratta, dunque, nè di un’associazione sindacale rappresentativa degli interessi di una categoria, né di una rete o consorzio di scuole che si collegano per meglio raggiungere determinati obiettivi.
Il fatto che le scuole autonome siano chiamate ad operare all’interno di un sistema complesso, a titolarità plurima ed in necessario coordinamento con altri soggetti (MIUR-REGIONE-ENTI LOCALI), titolari, anch’essi, di altre potestà e responsabilità, anche se di diverso peso, pone l’esigenza indifferibile di individuare forme di rappresentanza efficaci, soprattutto per quei soggetti, le scuole, che risultano i più deboli del sistema, ma ai quali il sistema stesso attribuisce il ruolo strategico non solo di erogatori del servizio scolastico e formativo sul piano tecnico-operativo, ma la funzione essenziale di nodo nella tessitura delle interazioni con gli altri attori del contesto(Enti locali, Università, imprese, agenzie formative, etc) . Sono le scuole e solo le scuole che sono chiamate a tradurre in risposta formativa adeguata, efficace e coerente la domanda che da quel contesto si rileva nell’ambito degli obiettivi generali del sistema nazionale.

L’idea di fondo dalla quale siamo partiti è questa:
l’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, dalla costituzione richiamata e assunta come limite invalicabile nell’esercizio della potestà legislativa concorrente-Stato-Regioni- non è stata una scelta riconducibile esclusivamente al processo di decentramento che ha interessato tutte le pubbliche amministrazioni in Italia a partire dagli anni ‘90 del secolo scorso, ma è stato lo strumento ritenuto essenziale nel processo di rinnovamento del sistema scolastico e formativo italiano. Il nuovo status giuridico riconosciuto alle scuole autonome trova, cioè, la sua ragione giustificatrice nel fatto che solo in regime di autonomia funzionale le scuole sono in grado di svolgere con efficacia le nuove funzioni a cui sono chiamate. Le istituzioni scolastiche, nel nuovo quadro normativo, non sono, infatti, chiamate soltanto ad erogare un servizio sul piano tecnico-professionale già definito e preordinato in tutti i suoi particolari, ma hanno la responsabilità di definirlo in concreto e nel contesto specifico in cui operano, organizzarlo e gestirlo, nell’ambito di un sistema unitario che altri soggetti hanno la titolarità e la responsabilità di definire.
Sta qui la carica espansiva dell’autonomia scolastica di fronte alla quale trovano fondamento le espressioni come “ valorizzare, potenziare, realizzare compiutamente “ che tante volte abbiamo sentito e letto in questi anni ma che, spesso, come sappiamo bene, si sono dimostrate soltanto un rituale richiamo a cui è corrisposta una puntuale smentita nei fatti.
La dottrina, la giurisprudenza e le sentenza della suprema corte in questi anni hanno offerto contributi essenziali per la chiara definizione della natura e dei limiti dell’autonomia delle scuole nell’ambito delle autonomie funzionali che operano in un sistema unitario. Ciò che è mancata in questi anni è stata invece la dovuta attenzione ai processi reali, alle strutture organizzative che dovevano dare attuazione all’autonomia scolastica. Chi doveva impegnarsi su questo terreno? Certamente gli addetti ai lavori. Ma era pensabile che le burocrazie centrali e periferiche della nostra amministrazione potessero avere interesse a tutto ciò? Sicuramente no, visto che avevano interessi opposti e ogni volta che si è presentata l’occasione hanno cercato di recuperare potere e funzioni improprie nel nuovo quadro giuridico e organizzativo. Dovevano essere i sindacati? Anche qui la risposta è no, visto che hanno vissuto l’autonomia come qualche cosa di estraneo alla loro cultura ed alla loro storia. Dovevano essere gli Enti Locali? Anche qui rispondiamo no, visto che in questi anni hanno dimostrato poco interesse di fronte ai nuovi compiti che la normativa prevede e che, probabilmente, difettano di quel know how necessario per affrontare le nuove responsabilità? Dovevano essere le scuole stesse? E qui rispondiamo si. Ma era pensabile che le scuole, che hanno vissuto sulla propria pelle il cambiamento radicale di orizzonte nel quale sono chiamate ad operare, potessero , senza un soggetto rappresentativo delle loro esigenze con finalità chiare e con compiti chiaramente delineati, svolgere con efficacia tale azione?
Noi non intendiamo affatto essere portatori di una cultura dell’autonomia scolastica che privilegia la sterile difesa di un recinto già definito o di una cultura autoreferenziale. Intendiamo svolgere un’azione efficace e propositiva di ricerca, insieme a tutti gli altri attori del sistema, di quelle soluzioni concrete che risultino le più efficaci perchè le scuole stesse possano svolgere la funzione alla quale sono chiamate e che il paese da esse si aspetta.
Tutti noi abbiamo avuto, in questi ultimi anni la percezione che l’autonomia tanto esaltata a parole si è spesso tradotta in maggiori responsabilità senza disporre dei reali strumenti e delle connesse possibilità di scelta. Ma, a guardar bene, poteva essere diversamente? Se ogni volta che si decide della scuola è proprio la scuola a non avere un soggetto che la rappresenta, perché altri soggetti che hanno compiti e finalità diverse dovrebbero rappresentare gli interessi delle scuole autonome?
Nell’immediato affronteremo in maniera specifica le singole problematiche seguendo con attenzione tutte le vicende che interessano la scuola con particolare attenzione al profilo dell’autonomia organizzativa che è il terreno sul quale si sono registrati finora interventi contrastanti con l’autonomia delle istituzioni scolastiche a parole richiamata.
Se, dunque, condividi l’idea di fondo che sta alla base dell’ANISAI chiedi l’adesione della scuola che dirigi e fatti promotore, nella tua regione, nella tua provincia, tra i tuoi colleghi perché si costituisca la sezione regionale dell’Associazione.
Per l’adesione all’associazione è sufficiente una semplice richiesta nella quale sia indicato il numero di delibera e la data della delibera del Consiglio di Istituto e successivamente provvedere al versamento della quota associativa di euro 100,00. La richiesta va inoltrata a:
ANISAI- ASSOCIAZIONE NAZIONALE DELLE ISTITUTZIONI SCOLASTICHE AUTONOME ITALIANE- C/O LICEO SCIENTIFICO “ V. BACHELET” VIA PIETRO NENNI, 22 – 87019 SPEZZANO ALBANESE
Potrai seguire l’attività dell’ANISAI anche sul sito : www.liceospezzano.it
Dallo stesso sito potrai scaricare lo statuto ed il modello di adesione all’associazione.

Ti auguro buon lavoro
Antonio Scalcione


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Mail: redazione@edscuola.com
Date: 01 Mar, 2005 on 14:28
ANISAI: Comunicato
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