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GILDA Milano: Mozione 23 febbraio 2005
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1. GILDA Milano: Mozione 23 febbraio 2005
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MOZIONE – SULLA RIFORMA DELLE SCUOLE SUPERIORI
APPROVATA DALL’ASSEMBLEA PROVINCIALE DEI DELEGATI
DELLA GILDA DEGLI INSEGNANTI DI MILANO

Milano 23 febbraio 05 –

La GILDA degli insegnanti si è già espressa contro la Legge 53/2003 che ha introdotto l’uso della legge delega per la Riforma della scuola estromettendo il necessario ruolo del Parlamento in una così importante riforma per i destini delle nuove generazioni.

Dopo la pubblicazione delle ultime bozze di decreti legislativi riguardanti la riforma delle suole superiori, l’Assemblea provinciale dei delegati della GILDA esprime quanto segue.

L’apprendistato non può essere sostitutivo dell’istruzione scolastica. Il rapporto scuola-lavoro va realizzato nell’ambito di iniziative terminali di studio; inserire tale rapporto nell’iter curriculare degli studi porta solo a grandi elementi di confusione.

La decisione di inquadrare gli attuali istituti tecnici nel sistema dei licei è condivisibile, pertanto deve essere espressa in modo chiaro e inequivocabile.

Gli attuali istituti professionali debbono essere inseriti nel sistema istruzione dello Stato.

Alla regioni vanno lasciati solo i corsi professionali di completamento professionale e di inserimento nel mondo del lavoro. Tali corsi professionali potranno anche utilizzare in parte strutture e risorse della scuola di Stato senza sovrapporsi inutilmente ad essa . In questo caso potranno assicurare l’utile rapporto con il territorio per gli indirizzi di completamento professionale con corsi di inserimento e di apprendistato terminali, offrendo agli studenti in uscita dal sistema istruzione valide offerte formative professionali spendibili sul mercato.

L’insegnamento in tutte le scuole va affidato esclusivamente a docenti abilitati e va rifiutato la logica di assunzione di esperti, figure indefinite che non possono rivestire il ruolo e la responsabilità della docenza.

La fascia dell’orario opzionale facoltativo va rifiutata perché inserisce un meccanismo distorsivo nell’organizzazione delle scuole, irretisce ogni funzione di programmazione e di ricerca; trasforma la scuola in un grande supermercato delle opportunità instabili.

Può esser solo presa in considerazione un’area opzionale obbligatoria, inserita nella quota percentuale prevista dall’autonomia scolastica, opzionalità che deve ben caratterizzare gli indirizzi degli istituti con adeguata progettualità di medio periodo. Lo stesso organico d’istituto deve garantire le opzionalità proposte dalle scuole.

Il quadro orario delle materie obbligatorie non può essere improntato alla scelta rigida del Governo di 27 ore nel primo biennio, di 28 ore nel secondo biennio e 25 nell’ultimo anno; ma va calibrato rispetto alle reali esigenze di ogni singolo percorso di studi. Considerato che i licei tecnologici, artistici, musicali e coreutici hanno esigenze laboratoriali per alcune materie, il quadro orario obbligatorio di tali licei li deve contemplare.

MOZIONE – SUL CONTRATTO SCUOLA
APPROVATA DALL’ASSEMBLEA PROVINCIALE DEI DELEGATI
DELLA GILDA DEGLI INSEGNANTI DI MILANO

Milano 23 febbraio 05 –

Il rinnovo del contratto di lavoro biennale riveste carattere di urgenza per tutti i docenti.

L’erosione dell’inflazione ha avuto effetti falcidianti degli stipendi.

Considerato che i rincari hanno avuto riflesso su tutti i beni di prima necessità il recupero dell’inflazione comporterebbe chiedere percentuali di aumento stipendiale attorno al 10 per cento; ma siamo consapevoli che un salto della tornata contrattuale nei fatti verrebbe a determinare un impoverimento della categoria difficilmente recuperabile in successive contrattazioni.

Il contratto biennale 2004/2005 deve contenere il solo recupero inflativo di questi due anni; ogni ipotesi di discussione su progressione professionale e altro, va rinviata alla trattativa del nuovo contratto normativo (il contratto normativo scade il 31 dicembre 05, sindacati e governo si possono assumere la responsabilità delle proposte nei mesi precedenti) .

Non possiamo accettare trattative pretestuose sulla normativa che portano soltanto a fare slittare i dovuti aumenti per il recupero dell’inflazione.

Chiediamo di arrivare a una conclusione delle trattative in tempi rapidi e non oltre la chiusura delle scuole.


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Date: 24 Feb, 2005 on 08:04
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