Fumata nera per i sissini da On. Alba Sasso (DS) e On. Titti De Simone (PRC)Decisamente una densa fumata nera si è levata ieri, dal Palazzo della Provincia di Bari, per i sissini e per le loro legittime aspirazioni di riconoscimento dei meriti professionali e professionalizzanti legati al loro iter biennale universitario di specializzazione all’insegnamento.
In questo caso i politici di turno sono seduti sugli scanni parlamentari ubicati dalla parte opposta rispetto a quelli del Sen. Valditara, che nell’incontro di Febbraio a Roma organizzato dal sindacato Gilda degli Insegnanti semplicemente ignorò le nostre richieste di graduatoria di merito per gli specializzati SSIS quantomeno equiparata a quella degli idonei al concorso ordinario (che troppo spesso con superficialità architetta ad arte vengono confusi con i vincitori del concorso stesso…ma c’è una bella differenza!).
Ieri, invece, il “problema scomodo” dei sissini è stato affrontato in modo quasi frontale, senza peraltro che siano state poste domande esplicite da parte degli specializzati SSIS presenti nella sala.
Viva la sincerità e la schiettezza delle Onorevoli!
Sincerità e schiettezza che non esaltano però le qualità di strateghe della politica dalle quali la nostra Associazione si aspettava argomenti ed argomentazioni capaci davvero di tenere insieme tutte le anime del precariato scolastico.
L’effetto è stato invece quello di una rimozione intempestiva di punti di sutura da una ferita prima che la ferita stessa si sia ancora rimarginata.
Davvero “tenerezza” fanno le parole da buona samaritana della Prof.ssa Gadaleta, referente del Comitato Precari di Bari, che poco prima che l’incontro cominciasse invitava i “precari dissidenti” dell’ANIEF (chissà poi, perché invitati visto il copione stabilito per la serata): <<…piantiamola con questa stupida guerra tra poveri…stiamo tutti nella stessa barca…>>.
Certo Prof.ssa Gadaleta! Il Titanic affonda e qualcuno ha deciso di non far salire sulle scialuppe di salvataggio nemmeno un sissino…e lei ci viene a dire “voleteci bene…dalle nostre scialuppe che ci portano in salvo pregheremo per voi sissini, assistendo all’immersione nell’oceano del barcone”.
L’On. De Simone, nell’ottica di un riavvicinamento tra le parti poteva risparmiarsi di riesumare le faziose falsità giornalistiche di fantomatici scavalcamenti nelle graduatorie permanenti, a danno di precari con tanti anni di servizio scolastico, ad opera di ventenni sissini con zero anni di servizio. Soprattutto ora che la legge ha pareggiato i conti, facendo inoltre pagare ai sissini, in termini di punteggi in graduatoria, gli interessi dei presunti danni causati a sedicenti precari storici.
Non si può giocare con i diritti acquisiti dei lavoratori precari, sosteneva l’Onorevole De Simone; vi deve essere una certezza del diritto!
Peccato On. De Simone, che questa sua invocazione della certezza del diritto, giunge beffarda proprio mentre ancora si cerca di mettere mano retroattivamente (con la sua attiva partecipazione come Lei stessa era entusiasta di sottolineare ieri all’incontro) alla tabella di valutazione stabilita da una legge, la 143 del 2004, che altro non ha fatto che calpestare i diritti di quei precari storici le cui sorti tanto, dice, Le stanno a cuore.
L’On. Alba Sasso sembrava invece aver dato un taglio squisitamente elettorale al suo intervento, se non fosse stato per il finale in cui, con risoluta quanto scarsamente diplomatica schiettezza, ha detto che, prima di ipotizzare nuove forme di reclutamento degli insegnanti che riconoscano presunti meriti accademici e professionali, bisogna sistemare il precariato storico.
Bene illustri Onorevoli!
Cerchiamo di metterci d’accordo su cosa si intende con il termine “insegnante precario” e quindi, di conseguenza, insegnante precario storico.
A nostro modo di vedere, l’insegnante precario è colui che, da anni, realmente presta servizio di insegnamento presso le scuole. Se è a questo tipo di insegnanti precari che ci si rivolge quando si parla di “immissioni in ruolo degli insegnanti precari”, allora la nostra Associazione non ha assolutamente nulla da eccepire, anzi condivide e sostiene pienamente le legittime aspirazioni di questi insegnanti, di cui, dato che forse ignorate, non pochi specializzati SSIS fanno parte.
Ma se vogliamo continuare a confondere le acque, forzando ad entrare nella lista degli insegnanti precari anche quegli idonei al concorso ordinario che non hanno mai messo piede in una scuola e che godono di un obsoleto privilegio (la loro graduatoria di merito che prevede ben il 50% dei posti dedicati alle immissioni in ruolo) molto più offensivo per la dignità dei veri insegnanti precari della tanto da Voi osteggiata graduatoria di merito degli insegnanti specializzati presso le SSIS, allora non ci trovate più d’accordo.
Create scandalo se solo si ipotizza che un docente specializzato per fare proprio l’insegnante, con un biennio universitario comprensivo di tirocinio pratico presso le scuole,
che abbia superato prove di selezione d’accesso alla SSIS a numero chiuso (non a numero aperto come nei concorsi ordinari) del tutto equivalenti a concorso,
possa divenire insegnante di ruolo avendo zero anni di insegnamento,
mentre, fatto davvero singolare, non Vi desta meraviglia alcuna se ad essere immesso in ruolo con zero anni di insegnamento è un docente idoneo al concorso ordinario abilitato non certo con un iter accademico d’eccellenza “mirato” a formare insegnanti, quale è appunto la SSIS.
Illustri Onorevoli Sasso e De Simone,
se canali privilegiati di riconoscimento del “merito” devono coesistere con l’unico canale, attualmente in essere, di riassorbimento del precariato storico, che è il canale delle graduatorie permanenti,
allora la nostra Associazione ritenendo del tutto illogico e dannoso per la scuola pubblica considerare i docenti specializzati SSIS meno meritevoli degli idonei al concorso ordinario né, arrogantemente, ritenendoli più meritevoli, (arroganza che spesso invece abbonda nei comunicati di altre associazioni di precari) continuerà a battersi perché venga legittimamente riconosciuto anche agli specializzati SSIS una fetta di questo merito.
La tanto chiacchierata “fase transitoria” di riassorbimento del precariato storico scolastico deve essere caratterizzata da una saggia ed equilibrata distribuzione del riconoscimento di ogni forma di merito, che valorizzi e non mortifichi le professionalità emergenti, senza che vengano calpestati i veri diritti acquisiti “sul campo”, con il loro concreto lavoro, dai lavoratori precari della scuola.
Bari, 18 Marzo 2005
Sezione Regionale ANIEF-PUGLIA
http://www.edscuola.it
http://www.edscuola.com
Mail: redazione@edscuola.com