PER NON DIMENTICARE LE SOFFERENZE DEL POPOLO ISTRIANO.

AZIONE STUDENTESCA: «Ora tocca al Ministro Moratti.»

La “Giornata del Ricordo” è un risultato importantissimo per il nostro popolo: dopo sessanta anni per la prima volta il popolo italiano ricorda i suoi figli della regione giuliano-dalmata dispersi e uccisi dalle truppe della Jugoslavia comunista negli anni immediatamente successivi alla Seconda Guerra Mondiale.

«Finalmente anche i più giovani potranno conoscere il dramma del nostro Confine Orientale, una tragedia che ha coinvolto trecentocinquantamila nostri compatrioti nelle italianissime terre d’Istria Fiume e Dalmazia tra infoibati e profughi fuggiti in Italia alla ricerca della madrepatria, che invece si trasformò in matrigna rifiutando questi suoi fratelli e trattandoli da nemici» ha dichiarato Michele Pigliucci, responsabile nazionale di Azione Studentesca.

«Ora tocca al Ministro Moratti. Da troppo tempo questa tragedia è stata dimenticata anche nei libri di storia delle scuole medie superiori, nei quali talvolta le foibe sono addirittura diventate cavità “note per essere meta di suicidi”. Ora vogliamo che nelle “Indicazioni nazionali per i piani di studio della scuola secondaria di secondo grado”, in via di elaborazione negli uffici del MIUR, si imponga agli storici la trattazione oggettiva di tutta la storia d’Italia, e non soltanto delle parti meno scomode.» ha proseguito.

«Per questo motivo abbiamo da sempre chiesto e torniamo a chiedere l’abolizione del libro di testo obbligatorio: soltanto la liberalizzazione della cultura e l’inserimento della competitività nel mondo dell’editoria permetterà, infatti, la corsa degli editori al raggiungimento di una maggior verità storica ed anche ad un necessario abbassamento dei prezzi.»

«Adesso tocca al Ministro Moratti – ha concluso Michele Pigliucci – dimostrare che anche la scuola italiana ha adesso il coraggio di muovere passi significativi nella direzione della memoria condivisa, presupposto fondamentale per il raggiungimento di una vera pacificazione nazionale e per la creazione di un tessuto identitario nazionale forte, capace di reggere alle sfide del nostro tempo.»