Scuola: una settimana molto importante
Comunicato Stampa di Enrico PaniniDomani, martedì 18 febbraio, la Camera dei Deputati dovrebbe licenziare la controriforma della scuola con gli ultimi emendamenti che, se approvati, legheranno i decreti attuativi all’effettiva disponibilità di risorse per ognuno di essi. Si conferma così ufficialmente ciò che sanno tutti da tempo ma che il Ministro ha sempre negato: la Legge Moratti è senza copertura economica, le eventuali risorse saranno recuperate esclusivamente con riduzioni di posti di lavoro, di classi e di scuole pubbliche.
Dopo l’approvazione definitiva impugneremo alla Corte Costituzionale il ricorso alla delega che è palesemente incostituzionale e continueremo la protesta nelle scuole.
Mercoledì 19 febbraio migliaia di precari protesteranno, con i sindacati scuola confederali, davanti al Ministero per dire che rifiutano l’aumento artificiale del lavoro precario, che vogliono le immissioni in ruolo e che sono stanchi di essere considerati il ventre molle a spese del quale risparmiare un po’ di euro con le riduzioni di organico.
Siamo in presenza di record negativi.
Il primo riguarda il fatto che i precari, docenti ed ata, attualmente in servizio si avvicinano alle 200.000 unità, dato che non ha precedenti.
Il secondo riguarda il fatto che i posti vacanti sono circa 100.000 ma nessuna nomina in ruolo è stata fatta a settembre scorso (il precedente Governo ne aveva programmate per quella data 30.000) nonostante l’ampia disponibilità di persone con i titoli. Ciò non era mai accaduto.
Infatti, il Ministero non intende più fare immissioni in ruolo e non intende bandire i concorsi perché la Legge Moratti sulla scuola introduce la chiamata diretta a cura delle singole istituzioni scolastiche.
Giovedì 20 febbraio, alle ore 12.00, è stata convocata la conciliazione al MIUR in seguito alla mobilitazione annunciata da Cgil, Cisl, Uil e Snals per protestare contro la mancata chiusura della trattativa contrattuale, i tagli di organici e di risorse.
E’ ampiamente prevedibile che l’esito sia negativo perché il contratto è ben lungi dalla firma ed i tagli procedono a passo di corsa.
Subito dopo verrà annunciato un nutrito calendario di lotte e proteste che impegnerà la scuola fino allo sciopero generale del 24 marzo.
Roma, 17 febbraio 2003
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