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Orario integrale e qualità della vita
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1. Orario integrale e qualità della vita
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Sottoponiamo all'attenzione dei partecipanti al Forum "Genitori e didattica" un documento del Comitato Pro ITC Rosati, pubblicato in data 30 gennaio 2002 da vari organi di stampa di Foggia, tra cui "il Quotidiano" .


FOGGIA. A manifestare il fortissimo disagio avvertito dall’inizio dell’anno scolastico, che vede emergere oggi, come punta dell’iceberg, l’applicazione dell’orario integrale di 60 minuti per sei ore al giorno, non sono solo gli studenti dell’I.T.C. "G.Rosati" di Foggia ma anche le rispettive famiglie, che stanno protestando ad oltranza dall’inizio dell’anno scolastico. E , da tempo, si sono aggiunti anche i docenti.
Questo orario "integralissimo", senza neppure la piccolissima riduzione di 20-30 minuti prevista, e non da oggi, dalla C.M. n. 243 su richiesta dei Collegi delle varie scuole, è stato "voluto" fortissimamente dal nuovo Dirigente Scolastico, prof. Vincenzo Turchiano.
Fino allo scorso anno, con la passata gestione, gli studenti entravano alle ore 8.30 ed uscivano alle 13.30, ma da quest’anno il nuovo orario prevede rigorosamente l’entrata alle ore 8,15 e l’uscita alle ore 14,15. Salvo i permessi per giusta causa, largamente dispensati dal Dirigente agli alunni disagiati dal nuovo orario. Ci chiediamo se questo non sia in contraddizione con l’assunto del Dirigente stesso che non sussistano poi "motivi di giusta causa" per l’orario ridotto.

IL TRUCCO DEI PERMESSI

L’"escamotage" dei permessi non risolve il problema, ma crea discriminazioni e difficoltà allo svolgimento delle attività didattiche, specie nell’ultima ora di lezione. Tale situazione è stata fatta presente da alcuni genitori con comunicazione scritta.
In realtà, gli studenti e le famiglie ritengono che, da parte del Dirigente scolastico, ci sia una manifesta debolezza gestionale, con tendenza alla tergiversazione delle situazioni, causata da
un innato dispotismo autoritario, associato ad una mancanza di democrazia, di dialogo e di comprensione, oltre ad una completa "assenza" di disponibilità a voler risolvere i problemi che da quest’anno, con la sua venuta, si sono verificati. Una serie infinita di scioperi ad oltranza ha nuociuto all’immagine della scuola stessa, senza aver risolto il problema!

UNA LUNGA STORIA

Tentiamo di farne la cronistoria. I genitori, dopo le richieste verbali totalmente ignorate dal Dirigente Scolastico ed i primi scioperi intrapresi dagli studenti, preoccupati per la situazione, con lungimiranza, inviarono una nota indirizzata al Dirigente Scolastico, chiedendogli espressamente di ridurre l’orario senza recupero, in previsione delle future attività scolastiche pomeridiane previste dal POF come: il recupero dei debiti formativi ecc.
L’orario di sessanta minuti per sei ore antimeridiane provoca infatti un grave disagio: impedisce che i ragazzi possano riunirsi, almeno all’orario di pranzo, con i genitori, sottraendo l’unico momento di incontro con la famiglia. Non solo. Gli studenti, già fortemente demotivati,
perdurando le condizioni d’orario con l’uscita alle ore 14. 15, sono impediti nello svolgimento di quelle attività disposte dalle leggi sull’autonomia scolastica, miranti ad una più completa preparazione.
Tutto ciò ha determinato un immediato, notevole, esodo degli studenti verso altri Istituti di medesima tipologia che, nella medesima realtà scolastica di Foggia, praticano tranquillamente l’orario ridotto.
Alcuni studenti hanno abbandonato addirittura la scuola, contribuendo ad incrementare la già alta percentuale statistica di "mortalità scolastica" della nostra provincia. Altri minacciano di trasferirsi a fine anno, con la conseguenza che la stessa dovrà chiudere! Con la segreta gioia, speriamo di no, di altri Dirigenti, lieti di accogliere a braccia aperte i numerosi profughi...del Rosati.

IL TURCHIANO PENSIERO

Tutti ci chiediamo se tutto ciò non sia determinato solo ed esclusivamente dal comportamento "paradossale" di un Dirigente che, a tutti i costi, vuole imporre le proprie regole, dettate dalla pretesa di una "migliore qualità dell’insegnamento" , e quindi della migliore qualità della Scuola.
Essa, fino ad ora, secondo il Turchiano-pensiero, non ha fatto altro che maturare "banconisti, operai, ecc".
Prima della sua "venuta salvifica", il grado di preparazione del maturato ITC del Rosati è stato assolutamente insufficiente a renderlo "competitivo" nella società e nel mondo del lavoro!
Oltre a ribadire l’assoluta dignità anche di questi lavori "manuali", considerati quasi "degradanti" dal Nostro Illuminato Dirigente, ci permettiamo di ribattere che molti "umili" ragionieri, usciti negli anni scorsi dal Rosati, oggi sono affermati e stimati professionisti di Foggia e di altre città; parecchi hanno continuato gli studi universitari, laureandosi a pieni voti.
Da rilevare un altro paradosso: il nostro caro Dirigente, che tanto conosce l’arte della "comunicazione", comunica con i docenti solo per iscritto... ma nell’Istituto c’è una mancata diffusione delle sue comunicazioni.
Ma a lui questi discorsi non interessano: per lui è giusto ledere i principi fondamentali della libertà, mirando solo alla "Burocrazia", anzi facendone una ragione assoluta di vita.
E non concretizzando, come è compito di un Dirigente che deve gestire la reale prassi quotidiana, neppure le piccole decisioni "fattibili" in regime di Autonomia, oltre alle finalità vere che oggi una Scuola moderna è tenuta a perseguire.

IL DISCORSO E’ SULLA QUALITA’ DELLA VITA

Non è certo un discorso di quantità oraria, ma di qualità vera della vita scolastica che deve essere affermato!
Il fatto che abbia impedito che la scuola godesse dei finanziamenti per i progetti PON, nonchè causato la sospensione delle attività sportive agonistiche per decorrenza dei termini, impedendo così agli studenti di poter gareggiare per un periodo di tre lunghi anni, denota un totale disinteresse per una scuola all’avanguardia.
Parlare, come continua a fare, di studio assistito e "didattica breve", lasciando credere che questo metodo, distribuito nelle sei ore mattutine, non comporti fatica o aggravio di lavoro, anzi faciliti l’apprendimento, è una pura illusione.
Didattica breve è uno slogan troppo abusato! Presuppone studenti con abilità strutturate che sappiano distinguere i "nodi" di una disciplina,addirittura "distillarla", abilità che talvolta neppure i più aggiornati docenti sono in grado di gestire perfettamente. Figurarsi gli studenti con palesi difficoltà di ascolto ed attenzione, come nel nostro caso specifico...
Ci sia consentito dire che anche questo è un modo distorto di risolvere il problema dell’orario!
In realtà gli studenti, nel corso delle ultime ore non seguono le spiegazioni di 60 minuti dei docenti perchè sono stanchi. Ed ogni ragazzo, come ci insegnano gli psicologi, ha bisogno dei propri tempi di attenzione (la soglia cala dopo 20 minuti anche negli adulti che seguono una conferenza)... e di studio, per assimilare ciò che gli viene insegnato!

IL DIBATTITO TRA STUDENTI E DOCENTI

Per concludere, vogliamo porre all’attenzione dell’opinione pubblica su un ultimo fatto: il dibattito sviluppatisi tra studenti, docenti e genitori sulla reale portata della "qualità della vita scolastica" al Rosati, e da lui negletto, viene travisato come incitamento alla insubordinazione ed al boicottaggio del Dirigente!!!
Egli non comprende che, invece, corrisponde ad un reale disagio generale, provocato dalla situazione insostenibile, aggravatasi dall’inizio dell’anno scolastico, proprio per la sua manifesta incapacità a rendersi conto della buona fede delle richieste.
Ci riferiamo, in particolare, all’ultimo incontro del 4 gennaio 2002, conclusosi con un ennesimo "nulla di fatto".
Un ennesimo rinvio a tempi migliori della soluzione del problema!!!
E’ questa la tanto decantata figura del preside manager che doveva risolvere i problemi gestionali delle scuole italiane? Noi, finora inascoltati utenti, sappiamo solo che grazie alle "innovazioni" apportate da lui, il Rosati chiuderà i battenti. Ma, forse, al Nostro Dirigente Scolastico non interessa affatto che la Scuola ci sia...!

Date: 06 Feb, 2002 on 01:06
Orario integrale e qualità della vita
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