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Subject  :  Croce, la rivincita del profeta dimenticato
Author  :  edscuola redazione@edscuola.com
Date  :  23 May, 2002 on 08:10
da Il Corriere della Sera
Giovedì, 23 Maggio 2002

PROTAGONISTI A cinquant’anni dalla scomparsa un convegno a Roma ripropone, presente Ciampi, l’attualità del filosofo napoletano

Croce, la rivincita del profeta dimenticato

Dall’oblìo alla «moda liberale»: tutti si contendono l’eredità di don Benedetto


C’è ancora un «Croce dopo Croce»? Una prima risposta viene data da un convegno che, aperto ieri a Roma nella Sala Protomoteca del Comune, proseguirà da oggi nel Palazzo Serra di Cassano a Napoli per due giorni. Ad organizzarlo sono state le fondazioni «Luigi Einaudi» e «Guido e Roberto Cortese», nonché l'Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli. Il titolo non contiene il punto interrogativo, ma proprio a cinquant’anni dalla morte del filosofo che dominò tutta la cultura italiana del secolo scorso, la domanda sembra doverosa. Anche se la risposta, almeno da questi primi accenni, può essere positiva. In questa epoca in cui tutti si dichiarano liberali, alcuni anche molto spudoratamente, Croce non è molto frequentato: l’anniversario costituirà un’occasione di verifica importantissima. E sarà difficile tirarlo per la giacchetta a favore di questa o quell’altra tesi, sarà bene lasciare la parola allo stesso Croce che con i suoi testi parla assai chiaramente. Forse comincerà una terza fase, dopo un oblio durato qualche decennio e una cauta ripresa degli ultimi anni, grazie soprattutto alla recente ristampa dei suoi testi maggiori. E se le polemiche contribuiranno a riportare nelle mani dei giovani delle opere che così massicciamente contribuirono alla formazione delle generazioni novecentesche sarà tutto di guadagnato.
Alla presenza del capo dello Stato, Ciampi, che più volte ha ricordato, appunto, l’importanza che ebbero sulla sua preparazione le pagine della Storia d’Italia e della Storia d’Europa nel secolo decimonono , è toccato a Valerio Zanone ricordare con vigore l’insegnamento crociano, soprattutto per la sua continua proposta della libertà come ideale morale e come principio esplicativo di tutto il divenire storico. Sono stati poi Giovanni Pugliese Carratelli, Brunello Vigezzi e Giuseppe Galasso ad affrontare alcuni nodi della storiografia crociana. E già si intravedono i temi che faranno discutere: l’identità italiana, la polemica antirevisionista (Croce detestava i libri di storia che pretendono d’influire direttamente sul presente), tutta la forte tensione per la libertà e contro il fascismo, in cui molti possono rintracciare echi non disutili di questi tempi. Non a caso, proprio ieri, l’Unità ha pubblicato integralmente il Manifesto di Croce a favore delle libertà messe a repentaglio dalla destra autoritaria. Si vedono gli inizi di discussioni tempestose.

Enzo Marzo


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