«Così ho preso 104 alla maturità»

Pistoia, voto record per Federica: vivo isolata come madame Bovary, sogno di viaggiare

SAN MARCELLO (Pistoia) - La ragazza che ha preso 104 alla maturità (un’eccezione perché per legge il voto massimo è 100, «un atto dovuto perché è una studentessa fuori dal comune», si giustifica il presidente di commissione) sorride imbarazzata sul prato verdissimo davanti a casa, a Mammiano Basso, provincia di Pistoia, minuscola frazione fra le montagne dell’Appennino. «Dicono che assomiglio ad Amélie, ma io quel film non l’ho neppure visto. I libri sono la mia passione, fatica, ma anche gioia. Leggo e viaggio, perché mi sembra di volare via, al di là del giardino, sopra i boschi. Sono là, in mezzo alle pagine». Un’interrogazione breve, quella di Federica Nesti, 19 anni, neoragioniera. Non c’è voluto molto al presidente della commissione - l’unico esterno, gli altri commissari sapevano già tutto di Federica e del suo talento - per convincersi a fare uno strappo alla regola, assegnando quel voto singolare. «Cara ragazza - l’ha congedata commosso il presidente - lei ha un animo superiore, interrogarla è un piacere raro».
Pochi svaghi, quelli di Federica. Di soldi in casa non ne girano tanti: il papà Fabrizio, 49 anni, lavora in una falegnameria da quando aveva 15 anni. La mamma arrotonda le entrate familiari con il suo stipendio da operaia. Una sorella, Alessia, già sposata.
Timida, risponde solo «ho fatto il mio dovere» a chi le chiede il segreto del successo scolastico. Il padre la guarda e allarga le braccia: «Ecco il vero difetto di mia figlia: si sminuisce sempre davanti agli altri, è troppo modesta. Mia moglie è andata al mare, in questi giorni sono solo, e sapete chi fa tutto in casa? Lei, Federica. Studia e aiuta in casa, studia e aiuta in casa»
Le piacciono i gialli, le piace «Madame Bovary» di Flaubert. «Io qui in montagna sono isolata come la signora - racconta Federica -, ma non sono come lei, amo altre cose, ho altro per la testa, altri obiettivi. Di quel romanzo amo l’atmosfera, le descrizioni, la psicologia dei personaggi. Ma, se proprio debbo identificarmi con qualcuno, scelgo Pirandello: personaggi ambigui, fuori in un modo e dentro in un altro. Come me. Io, per esempio, non sono una secchiona. Chiedetelo ai miei compagni». E loro confermano: «Federica non studia solo per sé. Ci ha aiutato durante i compiti in classe, ci ha fatto lezione gratis».
Ma il vero amore della ragioniera da 104 sono le lingue straniere. «Parla molto bene l’inglese e il francese - racconta orgogliosa Giovanna Agazzi, la sua professoressa di francese -. Il carattere, poi: volontà di ferro e manie di perfezionismo».
Così adesso sogna di iscriversi alla scuola per interpreti di Trieste «e girare il mondo. L’anno scorso ho vinto una borsa di studio e per la prima volta sono andata all’estero, in Inghilterra. Un’esperienza magica, una vera avventura. Il Cielo mi ha aiutata: io sono timida, ma all’esame di Stato qualcosa mi ha dato una forza incredibile, non ho tremato, ho parlato con grande tranquillità. E non ho neppure pianto quando mi hanno detto del voto». Le lacrime sono arrivate dopo. «Sono scesa in giardino, ho guardato le montagne e ho iniziato a frignare come una bambina. Quando si raggiunge qualcosa che sembrava impossibile, l’emozione è troppo forte per tenersi tutto dentro».

Marco Gasperetti