Dopo armi da fuoco, coltellini e videogame scatta il bando dei portatili. Verranno confiscati, autorizzazione solo per ragioni mediche

New York, telefonini vietati in tutte le scuole

Il sindaco Bloomberg: distraggono gli studenti. Protestano i genitori: servono per tenerci in contatto, ci sentiamo più sicuri

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

NEW YORK - L’ex sindaco Rudy Giuliani sarà anche l’ideologo del divieto. Ma il compito di applicare la «tolleranza zero» anche nelle scuole della Grande Mela è toccato al suo successore: l’attuale primo cittadino Michael Bloomberg. Ieri il provveditorato del Comune di New York ha emanato una disposizione che proibisce agli studenti di tutte le scuole pubbliche, dalle elementari al liceo, di varcare la soglia dei loro istituti con il cellulare in tasca.

TOLLERANZA ZERO - Il bando dei telefonini è totale: a scuola i cellulari - ma anche i beeper - non hanno più diritto di cittadinanza, neppure se spenti e chiusi in cartella. «Confischeremo qualsiasi apparecchio», mette in guardia la nota. Il genitore sarà avvertito di venire a prenderselo ma se non si presenterà all’appello, il telefonino finirà nella spazzatura. La motivazione addotta? «I cellulari distraggono gli studenti e, in passato, sono stati usati per scopi non appropriati o addirittura pericolosi», spiega Stephanie D’Amore, direttore dell’ufficio per la Sicurezza scolastica del provveditorato. L’unico strappo alla regola sarà fatto per quegli studenti i cui genitori ne facciano specifica richiesta, per ragioni mediche ben documentate. Eludere la nuova regola non sarà per niente facile giacché sia i cellulari sia i beeper fanno suonare l’allarme del metal detector.

PROTESTE - La proibizione è solo l’ultima di una lunga serie di divieti imposti dall’ Education Department per «ripulire» il sistema scolastico pubblico newyorchese, che con il suo milione e 200 mila studenti è il più grande degli Usa. Ma mentre i precedenti divieti - contro armi, droghe, Gameboy e figurine - avevano raccolto l’unanime plauso dei genitori, la missiva del Board of Education ha scatenato un putiferio. «Le autorità scolastiche di New York vivono fuori dalla realtà - denunciano genitori e studenti intervistati dal Daily News - in un’epoca d’attentati e blackout il cellulare è una garanzia di sicurezza e un filo diretto che tiene unite le famiglie».

PAURE - La maggior parte dei genitori di Manhattan ha regalato il cellulare ai figli dopo l’11 settembre. «Nel mondo in cui viviamo il telefonino non è più un accessorio voluttuario, ma un’ancora di salvezza», spiega Anna Ramon, che dopo l’attacco alle Torri è riuscita a contattare la figlia, liceale in un Istituto Tecnico a Ground Zero , proprio grazie al cellulare. Stessa ansia per Josephine Wan, 40 anni, madre di una ragazza di seconda media: «Durante l’11 settembre furono utilissimi. Senza, sarebbe stato orribile». Poi ci sono gli altri pericoli, tipici di una metropoli come New York in un Paese dove ogni anno scompaiono milioni di bambini. Ad accrescere l’ansia di mamma e papà è anche il fatto che lo scuolabus è riservato solo agli alunni dall’asilo agli 11 anni.

Alessandra Farkas