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Villa Falconieri
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1. Villa Falconieri
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da La Stampa
5/12/2002

La strana vicenda di Villa Falconieri

Sono arrivati nelle librerie italiane i due volumi di "Villa Falconieri", un singolare saggio storico nato grazie all'amicizia tra l'autore, un preside di liceo in pensione, ed un italiano emigrato in Germania negli anni ཮ e diventato oggi titolare di un'avviata impresa di servizi aeroportuali che ne ha finanziato la pubblicazione.
I volumi avevano già fatto la loro comparsa alla Buchmesse di Francoforte con una strana fascetta che richiamava l'attenzione: «Questo libro non avrebbe visto la luce se non avesse trovato asilo in Germania». «Ho lavorato per anni a ricostruire la storia di Villa Falconieri - racconta il professor Antonio Sassone, ex professore di storia e filosofia e poi preside del liceo Augusto di Roma -. Ma quando poi ho cercato un editore, bussando a tante porte, non ho trovato nessuno che volesse rischiare il piccolo investimento necessario». A finanziare la pubblicazione, a cura di Armando editore, è stato così l'amico d'infanzia, Salvatore Maiolino, compagno di scuola e di giochi nel paese di Lungro (Cosenza), con il quale non si erano mai interrotti i contatti, benchè fosse emigrato in Germania alla fine degli anni ཮
. I due volumi, Villa Falconieri - Nobili ed ignobili (210 pagine) il primo, e Villa Falconieri - Effetto Tantalo (222 pagine) il secondo, più che dal punto di vista architettonico raccontano la dimora disegnata dal Borromini per Orazio Falconieri, come luogo nel quale la storia politica, artistica, culturale e del costume si è svolta dal 骰 ad oggi. Le sue stanze, i suoi saloni, il suo parco, sono altrettante finestre aperte su coloro che le hanno abitate e visitate nei secoli: cardinali e principi (come Alessandro Falconieri, candidato al soglio pontificio nel 1731), con i loro servitori; gerarchi fascisti, che ne fecero sede dell´Istituto internazionale di cinematografia educativa e del Centro didattico nazionale, fino ad oggi che è sede del Centro europeo dell´educazione e dell´Invalsi (istituto nazionale di valutazione del sistema d´isitruzione) e quindi frequentata da professori, presidi e ministri dell´istruzione. Ma anche, ancora oggi, dai custodi, dalle coppiette clandestine che vi si incontrano la notte, dai guardoni che hanno bucherellato il muro di cinta attribuito al Buonarroti, dando vita ad una disputa tra le amministrazioni comunali di Monte Porzio Catone e Frascati e l´avvocatura dello stato. Tra storia, costume e cronaca (anche rosa), la ricerca ha un´ottica singolare quanto inconsueta è la vicenda della sua pubblicazione.

da La Gazzetta del Sud
5/12/2002

Singolare saggio storico dedicato a Villa Falconieri

Gustavo Sapegno

Sono arrivati nelle librerie italiane i due volumi di «Villa Falconieri», un singolare saggio storico nato grazie all'amicizia tra l'autore, un preside di liceo in pensione, ed un italiano emigrato in Germania negli anni 50 e diventato oggi titolare di un'avviata impresa di servizi aeroportuali che ne ha finanziato la pubblicazione. I volumi avevano già fatto la loro comparsa alla Buchmesse di Francoforte con una strana fascetta che richiamava l'attenzione: «Questo libro non avrebbe visto la luce se non avesse trovato asilo in Germania». «Ho lavorato per anni a ricostruire la storia di Villa Falconieri – racconta il professor Antonio Sassone, ex professore di storia e filosofia e poi preside del liceo Augusto di Roma. Ma quando poi ho cercato un editore, bussando a tante porte, non ho trovato nessuno che volesse rischiare il piccolo investimento necessario». A finanziare la pubblicazione, a cura di Armando editore, è stato così l'amico d'infanzia, Salvatore Maiolino, compagno di scuola e di giochi nel paese di Lungro (Cosenza), con il quale non si erano mai interrotti i contatti, benchè fosse emigrato in Germania alla fine degli anni 50. «Lavorava per la Lufthansa – racconta Sassone – e viaggiava molto, quando veniva a Roma ci incontravamo sempre». Maiolino, nel frattempo divenuto titolare di un'avviata impresa del settore aeroportuale a Francoforte, non voleva comparire in alcun modo, la sua seconda vita da mecenate, è stata tradita da quella fascetta che l'autore ha messo sul libro, esposto nello stand di Armando editore alla Buchmesse. I due volumi, «Villa Falconieri - Nobili ed ignobili» (210 pagine) il primo, e «Villa Falconieri - Effetto Tantalo» (222 pagine) il secondo, più che dal punto di vista architettonico raccontano la dimora disegnata dal Borromini per Orazio Falconieri, come luogo nel quale la storia politica, artistica, culturale e del costume si è svolta dal 骰 ad oggi. Le sue stanze, i suoi saloni, il suo parco, sono altrettante finestre aperte su coloro che le hanno abitate e visitate nei secoli: cardinali e principi (come Alessandro Falconieri, candidato al soglio pontificio nel 1731), con i loro servitori; gerarchi fascisti, che ne fecero sede dell'Istituto internazionale di cinematografia educativa e del Centro didattico nazionale, fino ad oggi che è sede del Centro europeo dell'educazione e dell'Invalsi (istituto nazionale di valutazione del sistema d'sitruzione) e quindi frequentata da professori, presidi e ministri dell'istruzione. Ma anche, ancora oggi, dai custodi, dalle coppiette clandestine che vi si incontrano la notte, dai guardoni che hanno bucherellato il muro di cinta attribuito al Buonarroti, dando vita ad una disputa tra le amministrazioni comunali di Monte Porzio Catone e Frascati e l'avvocatura dello stato. Tra storia, costume e cronaca (anche rosa), la ricerca ha un'ottica singolare quanto inconsueta è la vicenda della sua pubblicazione.

da La Gazzetta del Sud
25/11/2002

ASPETTI STORICI E SOCIALI DI UN BENE DEMANIALE INALIENABILE

L'interessante doppio volume «Villa Falconieri» del calabrese Antonio Sassone
Dalla borghesia nobiliare alla periferia del sapere

Pasquale Pisarro

Prima apparizione pubblica assoluta alla Buchmesse di Francoforte sul Meno (mostra internazionale del libro) nell'ottobre scorso dell'interessante e ponderoso libro di Antonio Sassone, intitolato «Villa Falconieri: dalla borghesia nobiliare alla periferia del sapere. Nobili e ignobili», edito da Armando, due volumi (pagg. 205-213, 15 euro), Roma, ottobre 2002. L'ultima fatica di Sassone (dopo altre edite pure da Armando) è sponsorizzata dal suo compaesano Salvatore Maiolino di Lungro (CS), emigrato in Germania dalla fine degli anni Cinquanta e lì diventato imprenditore. La prefazione all'opera è di Enrico Pugliese, Ordinario di Sociologia del lavoro nell'Università «Federico II» di Napoli. Con Sassone l'opera d'arte architettonica (la borrominiana Villa Falconieri, a Frascati) non è studiata solo sul piano estetico, ma è mostrata «nella totalità cronologica e pratica dei suoi usi civili, privati, pubblici»; sicché un bene demaniale «inalienabile» è seguito in tutta la sua vita e studiato nei suoi aspetti gestionali. Temi che attirano il lettore sono i nobili e gli «ignobili» - penultimi o uomini senza cielo»; le sante e le prostitute; gli eserciti e gli ordini religiosi; gli imperatori e i custodi; i papi, i cardinali, le perpetue; i padroni e i servi; l'acqua, le piante, gli animali; l'opera dell'intelletto e il prodetto del lavoro agricolo; i soggetti privati e le istituzioni pubbliche; il comportamento burocratico e i criteri d'economicità nell'amministrare i beni demaniali; la carriera professionale e l'immobilità del mestiere; l'educazione studiata e la... maleducazione vissuta nella ricerca educativa, nella scuola, nella politica, nella burocrazia; l'ozio e il lavoro, nella comune accezione, ma anche l'ozio di Tantalo e le fatiche di Sisifo «nell'accezione allegorica che allude alla condizione bifronte dell'amministrazione dell'istruzione e di non pochi dei suoi dipendenti». L'ultimo capitolo del volume I (in cui Sassone, con forte impegno di ricerca, «fa la storia plurisecolare della Villa Falconieri, intrecciandola con quella della famiglia da cui essa prende nome) e tutto il 2. volume hanno protagonista la Scuola nell'ottica della ricerca educativa, dei suoi rapporti con gli organi decisionali politici e dei suoi riflessi sulle riforme scolastiche. Che la Scuola sia «regno di discordia» in senso lato lo documenta l'autore, analizzando 70 anni di discordia nazionale su di essa. Tale durata tocca 4 generazioni e copre la vita «irta di difficoltà» di certi Enti «inutili»; come l'Istituto internazionale di cinematografia educativa, l'Istituto nazionale per i rapporti culturali con l'Estero (tutti e due del Ventennio), il Centro didattico nazionale «Villa Falconieri» (1959-1973), diretto da Giovanni Gozzer, il Centro Europeo dell'Educazione (1974-ྗ), presieduto da Aldo Visalberghi. L'ultimo Ente pubblico, dove ora è l'Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del sistema di'istruzione) è rovistato a fondo «per consentire a chi lo voglia d'impostare un'iniziativa di certificazione della qualità dei primi certificatori». Accanto alla sede dell'Istituto, che gestisce «la fantomatica valutazione del sistema scolastico», emerge, nel libro, l'esame d'un «apparato tecnico-concettuale» indicato coloritamente come «gendarmeria docimologica». Nella «folla» dei proff. e dei settori di loro competenza si vedono personaggi o campi d'azione vari e cioè i custodi della Villa e gli affittuari del terreno demaniale. Villa Falconieri era dimora, molto tempo fa, d'attrazione logistica internazionale per la «borghesia nobiliare» (ossimoro tra tanti) e l'alto clero, centro anticipatore, nel recente passato, di fenomeni di globalizzazione pedagogica, luogo di collaudo di prototipi tecnologici multimediali e informatici; oggi è sede dell'Invalsi già ricordato. Sassone ha osservato tale mondo con l'esperienza di ex ricercatore dell'istituto di Sociologia nell'Università di Roma, di ex docente di Storia e Filosofia, di ex preside di Licei dell'Urbe. Usa una scrittura elegante, leggera; vivacizza, spesso con ironia, i temi più severi. Titoli - tra tansissimi - allusivi o con «irriverenti» contrasti tematici sono «I comandati disubbidienti», élite spuria reclutata dal personale scolastico, verso cui l'autore ha attenzione speciale; «Ministri della Monarchia e della Repubblica intorno al laghetto dei cipressi; un romanzo idraulico-epistolare». Vi si narra l'odissea dell'impianto idraulico che porta l'acqua nel laghetto della Villa: in 10 anni i ministri di 3 regimi (monachico, fascista, repubblicano) hanno scritto, solo, lettere sui guasti dei tubi; dopo tante sollecitazioni epistolari non «hanno fatto... un tubo» per far arrivare l'acqua nel laghetto suddetto. È dovuto intervenire, senza aver avuto l'incarico, un anonimo affittuario del terreno per risolvere il problema!


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Date: 06 Dec, 2002 on 10:26
Villa Falconieri
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