da Mess.Veneto
Venerdì, 1 Aprile 2005La denuncia del sindacato. La Cgil: il rischio è l’aumento delle ore di sorveglianza a carico dei bidelli
Il ricorso alla reperibilità è censurato dal sindacato
Scuola, meno soldi per i supplenti
Numerose cattedre restano scoperte per assenze dei docenti
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Meno euro in cassa per le supplenze brevi, nelle 49 scuole provinciali. Il confronto tra le somme in dote e quelle previste prima della stangata 2005 che ha messo i lucchetti alle spese per i supplenti, è stridente. Lo propone il sindacato Cgil, con tabellari alla mano.
«L'assegnazione ministeriale nell'anno finanziario 2005 per le supplenze brevi è per il Pordenonese di 609 mila 541 euro totali e avrebbe, invece, dovuto toccare il tetto di 786 mila 960 euro - misura in cifre il "disavanzo" il cigiellino Gianfranco Dall'Agnese -. Mancano 177 mila 419 euro previsti e siamo soltanto alla fase uno delle difficoltà».
Nelle segreterie delle scuole non scatta l'allarme, per ora, sulla dotazione in formato ridotto. «Questa è la prima parte di un importo che sarà rimpinguato durante i prossimi mesi - confidano dalle segreterie dei circoli didattici di Pordenone, tra i più colpiti dalle sforbiciate -, almeno questa è la prassi consolidata. Le assegnazioni perequative del ministero dell'Istruzione riequilibrano in corso d'anno il rapporto uscite/entrate di cassa, per le supplenze. Certo, ci siamo accorti di un calo degli importi nella prima "tranche" assegnata dal Miur».
Poche certezze sulla perequazione, dal fronte sindacale. «Si tratta di assegnazioni vincolate. Facciamo qualche esempio - propone Dall'Agnese -: il calcolo sulla dotazione per retribuire le supplenze assegnava in potenza alla direzione didattica di Cordenons 26 mila 277 euro e ne ha ottenuti in saldo al netto 23 mila 759. Il primo circolo di Pordenone non può contare sui previsti 31 mila 167 euro, ma ne incassa 26 mila 202. Cordoni della borsa ministeriali stretti anche nel circolo di San Vito al Tagliamento, che non avrà i 37 mila 182 euro previsti, ma 33 mila 909. Morale della favola, la copertura delle cattedre con docenti titolari assenti non sarà garantita nei prossimi mesi».
Le supplenze brevi - cioè malattie, congedi vari come maternità - strette nel giro di vite del risparmio. Più povera la fascia dell'obbligo elementare e anche le secondarie hanno i conti ridotti: l'Ipsia "Zanussi" di Pordenone nel confronto tabellare passa da un'assegnazione virtuale di 13 mila 499 euro a quella reale di 5 mila 899. Sorte comune quella di risparmiare sul supplente, almeno fino al prossimo assegno in arrivo dal ministero dell'Istruzione.
«Non ci fidiamo - conclude Dall'Agnese -. Consigliamo ai collegi docenti provinciali di non accettare proposte di reperibilità per supplenze extra oppure orari flessibili, o di riduzione delle compresenze in aula per il 2005-2006. Tanto meno l'ipotesi dello smembramento delle classi con il docente assente e senza supplente, è opportuno. Per il personale ausiliario Ata il pericolo è un aumento della vigilanza in classi scoperte, con responsabilità forti e senza copertura giuridica. Questa situazione, è chiaro, inciderà pesantemente anche sull'occupazione in formato ridotto per i precari. Chiediamo ai comitati genitori di vigilare e segnalarci i casi di disservizio, perché è in ballo il diritto di studio dei bambini».
Chiara Benotti
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