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Mosaic, una rivoluzione nel web
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1. Mosaic, una rivoluzione nel web
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da Il Corriere della Sera
11 marzo 2003

Il 14 marzo 1993 si poteva scaricare dal sito Ncsa il primo browser: ha cambiato Internet

Mosaic, una rivoluzione nel web
Marc Andreessen, il suo creatore, è diventato miliardario con Netscape

Marc Andreessen è un nome che, oggi, dice poco all’uomo della strada. Ma qualche anno fa, questo biondo ex studente nato in Wisconsin, rubava le copertine di «Time» a Bill Gates e veniva celebrato come principe dei «geek» (termine intraducibile, in parte «secchione» e in parte «smanettone informatico»), coperto di dollari e di gloria grazie al suo genio. Andreessen è uno dei «papà» del primo browser, Mosaic, che il 14 marzo festeggia i dieci anni. Un compleanno storico: da quando Mosaic fu messo a disposizione sul sito del National center for supercomputing applications (Ncsa), il mondo scoprì le potenzialità di Internet, all’epoca confinato alla comunità scientifica e militare. Una rete mondiale già esisteva, ma ai pionieri della navigazione online era richiesto di memorizzare complicati comandi testuali. Nessun elemento grafico colorava il web. Questo finché l’idea di un browser grafico emerse dal ribollente calderone di cervelli dell’Ncsa e si concretizzò con la nascita di Mosaic.

GRAFICA POVERA -Già nel 1994, il nuovo, rivoluzionario, software era installato in molti milioni di computer. Con poche, scarne, frasi, lo stesso Marc Andreessen aveva introdotto alla comunità scientifica le novità del software sul sito dell’Ncsa (altra primizia per l’epoca): «Mosaic fornisce una solida e semplice interfaccia ipermediale per una ampia varietà di fonti informative». Certo, chi usava quel rivoluzionario browser per sfogliare la rete non trovava nulla della raffinata grafica che oggi molti siti possono sfoggiare, né animazioni in Flash, né aggiunte multimediali. Solo pagine grigie (colore scelto come sfondo da Mosaic) e qualche immagine. Per il resto, l’antenato dei moderni browser non era molto diverso da quelli di oggi: una serie di menu a tendina in alto e una serie di bottoni (avanti, indietro, homepage, aggiorna e così via) per sfogliare le pagine web aperte. La navigazione su Internet diventava, finalmente, semplice e intuitiva, preannuciando il boom degli anni a venire.

NETSCAPE -Un’esplosione che i ragazzi di Mosaic, molti dei quali lavoravano part-time nei laboratori informatici Ncsa per pochi dollari l’ora, non potevano neppure immaginare. «Il mio unico rimpianto è che mi sarebbe piaciuto essere cosciente di quello che stava succedendo», dice Aleks Totic, uno dei collaboratori di Andreessen, al quotidiano «Usa Today», che all’anniversario dedica uno speciale. Dopo Mosaic venne Netscape Navigator, il browser prodotto dall’omonima società creata da Andreessen e dal suo socio Jim Clark. Una buona parte dei genietti dell’Ncsa fu reclutata per creare il browser che divenne sinonimo di navigazione su Internet per quasi un lustro, fino all’affermazione di Internet Explorer. E lo stesso browser Microsoft deve molto a Mosaic, visto che fu creato dopo che la società di Bill Gates comprò il codice del programma dall’Ncsa. Prima di perdere la «guerra dei browser» contro il concorrente Microsoft, Netscape regalò la ricchezza ad Andreessen e Clark, con il collocamento in Borsa di maggior successo della storia: l’interesse intorno alla giovane società era tale che le azioni schizzarono da 28 a 58,25 dollari nel giorno di entrata sui listini, il 9 agosto 1995. Una fenomeno che con la New Economy sarebbe diventato all’ordine del giorno, prima che la bolla esplodesse nel 2000.

DUBBI -Eppure, quando Mosaic vide la luce, non tutti sembravano entusiasti. Il «papà» del World wide web, Tim Berners-Lee, redarguì Andreessen: «Aggiungere le immagini al web porterà un’invasione di nuovi utenti che faranno cose come album di donne nude». «Tim aveva ragione», ammette ora Andreessen, che oggi ha 31 anni.
Insieme alle donne nude, però, con Mosaic è arrivato un mondo davvero nuovo. Grazie all’abbandono dei browser testuali, sono nati l’e-commerce (già nel 1994 a Santa Cruz, California, era possibile ordinare una pizza online da Pizza Hut), i banner, la multimedialità online. Più in generale, la gente ha scoperto che ottenere informazioni su un sito Internet era più facile che farlo al telefono, che una email arrivava prima di una lettera e che «chattare» poteva essere più divertente di una serata davanti alla tv.

1993 - Nasce Mosaic, primo browser
- La Casa Bianca va online (www.whitehouse.gov)
- Negli Usa, primi esempi di quotidiani online

1994
- Hotwired.com ospita il primo banner, pagato da AT&T
- Pizza Hut sperimenta un sistema di e-commerce
- Primo quotidiano online in Italia: è l’Unione Sarda

1995
- In primavera, il Corriere della Sera inaugura un suo sito Internet
- Si afferma Video OnLine, primo provider nazionale
- Nascono Amazon e Yahoo!

1996
- Microsoft lancia Internet Explorer 3.0, comincia la «guerra dei browser»

1997
- Le email superano le lettere
- Più di un milione di siti web

1999
- Jeff Bezos, fondatore di Amazon, è «l’uomo dell’anno» per la rivista americana «Time»


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Date: 11 Mar, 2003 on 07:10
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