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Arte, cultura, ma anche smog: i nuovi sussidiari scoprono la città
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1. Arte, cultura, ma anche smog: i nuovi sussidiari scoprono la città
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da Il Corriere della Sera
24 febbraio 2003

In alcuni istituti gli alunni vengono accompagnati a visitare sia il patrimonio artistico sia le zone prive di verde e di spazi dedicati ai bambini

Arte, cultura, ma anche smog: i nuovi sussidiari scoprono la città

I maestri usano i libri di testo per sviluppare il legame con l’ambiente urbano. La «mappa» delle bellezze e dei problemi

«Molti milanesi hanno deciso di trasferirsi fuori Milano, sia perché hanno ritenuto la città poco vivibile, sia perché i prezzi degli appartamenti spesso sono diventati insostenibili». Oppure: «La Lombardia dovrà affrontare e risolvere problemi come traffico eccessivo ed inquinamento ambientale». Milano e la Lombardia, come si studiano in quarta elementare. Tra laghi, montagne, monumenti, eccellenze e risorse. Ma anche con i problemi di una società evoluta, dall’ambiente, ai trasporti, al carovita. Soprattutto a Milano che - come spiega il sussidiario «Io scopro» della Giunti - «presenta grandi problemi, come l’eccessivo inquinamento dell’aria e la presenza di aree degradate in cui gli abitanti vivono nel disagio e nella povertà».
Capitale economica dell’Italia, polo del terziario avanzato, cuore della moda e del design, ma anche metropoli difficile che spesso si dimentica dei più piccoli. Ma loro, i bambini, imparano comunque ad amarla. Attraverso le parole delle maestre e scoprendone ogni giorno aspetti diversi, anche quelli negativi. Con la voglia di migliorarla.
«L’intento è di far amare la città - commenta Antonella Modarelli, maestra dell’elementare di via Giusti -, non bisogna mai dire che è brutta. È importante sviluppare, fin dall’infanzia, un legame con l’ambiente in cui si vive, conoscendone bellezze artistiche e visitando mostre e musei. Senza chiudere gli occhi davanti a sporcizia e a smog, ma cercando di contribuire (raccogliendo cartacce, usando i mezzi pubblici) a renderlo più vivibile».
Soggetti attivi nel cercare di risolvere quello che di Milano non va. «I bambini - continua Alessandra Belfanti, della scuola Rinnovata Pizzigoni - si rendono conto di vivere in un ambiente qualche volta ostile. Quando attraversano la strada, quando ci sono i provvedimenti antismog, quando giocano in campi spelacchiati, se sono fortunati. E capiscono che in questa zona manca del tutto il verde».
Non solo la Milano difficile, però. Sui sussidiari e nelle visite scolastiche, si parla di Duomo, di itinerari artistici («Una piccola passeggiata attraverso la Galleria consente di raggiungere il municipio e piazza delle Scala», recita «Ciao Europa», della Cetem), di Fiera, di sport («Milano, grande centro commerciale, industriale, culturale e sportivo», secondo «Io vivo il mondo», della Signum scuola).
Al collegio San Carlo, per esempio, don Domenico Sguaitamatti organizza ogni anno la settimana dell’arte e il progetto «Conosci la città». E tra le priorità , oltre a far conoscere l’arte lombarda, c’è quella di risvegliare il senso civico di ogni alunno. «I bambini milanesi capiscono - spiega la maestra Francesca Strada - di essere fortunati per l’offerta culturale di cui dispongono e, d’altro canto, di soffrire la mancanza di spazi dedicati a loro. Soprattutto quando tornano dalle vacanze. Noi vorremmo invogliarli a fare il massimo per rendere Milano più bella e che dicessero: "Anche io posso fare qualcosa per la mia città. Io posso cambiarla"».
Educazione alla cittadinanza, per fare scelte responsabili, senza limitarsi alle spiegazioni del sussidiario. «Non basta la critica o lo slogan facile - continua Pierluigi Rocca, vicepreside dell’Istituto Cadorna -. La scuola deve raccogliere il disagio per farlo diventare un progetto propositivo, deve essere un laboratorio urbano di riflessione e proposta. Da spettatori del disagio, i bambini devono diventare protagonisti attivi del cambiamento, coinvolgendo anche i genitori».

Annachiara Sacchi


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Date: 24 Feb, 2003 on 09:12
Arte, cultura, ma anche smog: i nuovi sussidiari scoprono la città
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